Sabato 22 novembre 2025

     

    33.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne il 22 novembre…

    1220 – Federico II di Svevia viene incoronato imperatore del Sacro Romano Impero

    1936 – La BBC è la prima emittente televisiva al mondo a fornire un servizio regolare.

    1943 – Il presidente USA Franklin Delano Roosevelt, il premier britannico Winston Churchill e il leader cinese Chiang Kai-shek si incontrano a Il Cairo per discutere su come vincere il Giappone.

    1963 – il presidente Usa John Fitzgerald Kennedy viene assassinato a Dallas.

    1977 – Iniziano i voli del Cncorde di Air France e British Airways da Parigi e Londra a New York.

    1982 – Giovanni Paolo II pubblica l’enciclica “Familiaris consortio”, sul matrimonio e la famiglia

     

    Aforisma di Lucio A. Seneca

    «La vera libertà non è avere molte cose. È non essere schiavi dei nostri desideri».

     

    Santo del giorno

    La tradizione narra che Cecilia, nobile fanciulla romana, fu martirizzata intorno al 230, durante l’impero di Alessandro Severo e il papato di Urbano I. Il suo culto è antichissimo: il titolo dell’omonima Basilica in Trastevere è anteriore all’Editto di Costantino (313) e la festa in sua memoria veniva celebrata già nell’anno 545.

    Secondo la Passio S. Ceciliae, Cecilia fu data in sposa al patrizio Valeriano al quale rivela di essersi convertita al cristianesimo e di aver fatto voto di verginità. Valeriano e suo fratello accettano di farsi battezzare in segreto da Papa Urbano I, ma scoperti vengono martirizzati dal prefetto T. Almachio che decide di far giustiziare anche Cecilia e dopo averla sottoposta a varie torture, ne ordina la decapitazione. 

    Papa Urbano I, con l’aiuto di alcuni diaconi, fece seppellire il corpo della giovane martire presso le Catacombe di San Callisto, in un posto d’onore vicino alla Cripta dei Papi. A lei patrona della musica e del canto fu intitolala l’Accademia della Musica fondata a Roma nel 1584. 

     

    Preghiera Colletta

    Il tuo aiuto, Signore Dio nostro, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di dio Luca 20,27-40

    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».

    Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

     

    Riflessione da “Il Mattutino” di Monsignor Ravasi

    Rimandando quello che si deve fare, si corre il pericolo di non farlo mai più. Non convertendosi subito, si rischia di essere dannati. L’indugiare non è solo frutto di pigrizia. In alcune persone è una vera e propria attitudine costante: si cerca di dilazionare, di rimandare a un altro momento e, così, i nodi s’attorcigliano ancor di più, le pratiche da evadere s’accumulano, le abitudini si sclerotizzano, i difetti s’incancreniscono. Aveva, perciò, ragione il grande poeta francese Charles Baudelaire quando proponeva l’osservazione che oggi abbiamo citato.

    Era un po’ il suo autoritratto, perché egli si era lasciato trascinare nel vortice di una vita sregolata, contrassegnata da vizi, dall’uso di alcol e droghe, dalla dissipazione economica, sia pure sempre con l’anelito di riscatto e di conversione che, però, mai veniva reso effettivo nella vita. A livello morale è, quindi, deleterio il rinvio, nella consapevolezza che il male interiore si consolida e occupa progressivamente corpo e anima, mentre – come scriveva il grande Seneca all’amico Lucilio – dum differtur, vita transcurrit, «intanto che si rimanda, la vita continua a scorrere», e alla fine si hanno le mani vuote.

    Certo, è vero che talvolta procrastinare una scelta può essere frutto di saggezza e riflessione e può persino attenuare, sbiadire o spegnere questioni troppo bollenti. Ma nella maggior parte dei casi non bisogna dimenticare quell’altro motto latino divenuto proverbiale (lo si attribuisce ad Arnobio, scrittore cristiano del III–IV secolo): Quod differtur, non aufertur, ciò che viene differito, non è né eliminato né perso. L’impegno da prendere starà sempre lì ad attenderci nei crocevia dell’esistenza.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché qualsiasi azione liturgica o preghiera personale sia lode a Dio e impegno di amore per i fratelli.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE PORT-AU-PRINCE, HAITI

    Tifosi festeggiano la qualificazione di Haiti ai Mondiali di calcio del 2026…finalmente un momento di gioia per la nazione più tribolata del mondo. Per l’Italia invece c’è da aspettare il risultato dei playoff nello scontro con l’Irlanda del Nord.  

    AP PHOTO / ODELYN JOSEPH

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