II Settimana del Tempo Pasquale
SS. TIBURZIO, VALERIANO E MASSIMO MARTIRI DI ROMA
III secolo a Roma: Valeriano era sposo di Cecilia e da lei convertito, fu battezzato dal papa Urbano I (222-230) e a sua volta convertì il fratello Tiburzio. Condannati a morte, convertirono Massimo, incaricato di far eseguire la sentenza, il quale fu a sua volta condannato e ucciso giorni dopo
La Parola di Dio del giorno (Gv 3,7b-15)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «In verità ti dico: dovete rinascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». ».
Riflessione del Giorno (la sapienza dei filosofi: la lampada di Diogene)
Diogene di Sinope (413 – 324 a.C.) visse una vita pittoresca, disordinata e povera, volendo dimostrare che l’unico modo di conquistare la felicità è la rinuncia spontanea ai bisogni: era trascurato nel vestire, sprezzante delle convenzioni sociali e della famiglia e con una botte come casa. Andava in giro a provocare i concittadini proprio per supportare l’essenza della sua filosofia, libera e contraria alle convenzioni sociali. Famoso l’aneddoto della lampada con cui girava in pieno giorno, affermando che gli servisse a cercare l’uomo. O l’incontro con Alessandro Magno che gli chiese di esprimere un desiderio e Diogene gli chiese di spostarsi perché la sua ombra gli impediva di prendere il sole
Preghiera del giorno
“Gesu’ che niente valga a staccarmi da te, né la vita, né la morte. Seguendoti in vita, mi sia dato spirare con te sul calvario, per ascendere con te nella gloria; concedimi di seguirti nelle tribolazioni e persecuzioni, per essere fatto degno un giorno di venirti ad amare nella gloria del cielo, per cantarti l’inno del ringraziamento per tanto tuo patire. Amen
L’Intenzione del giorno
Preghiamo per don Roberto Pennati e per tutti i sacerdoti del Patronato
Don’t forget! …Ricorda!
Compleanno di don Roberto Pennati: auguri vivissimi!
* nella fotografia don Roberto Pennati
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