mercoledì 29 luglio ’15

    XVII Settimana tempo Ordinario

     

     

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    Iniziamo la giornata pregando

    O Dio onnipotente ed eterno, il cui Figlio fu accolto come ospite a Betania nella casa di Santa Maria e Santa Marta, concedi anche a noi di esser pronti a servire Gesù nei fratelli, perché al termine della vita siamo accolti nella tua dimora. Per il nostro Signore…

    S. Marta

    sorella di Maria e di Lazzaro di Betania. Nella loro casa Gesù amava sostare durante la predicazione in Giudea. Il Vangelo ci presenta Marta come donna di casa, sollecita e indaffarata per accogliere degnamente il gradito ospite, mentre la sorella Maria preferisce starsene quieta in ascolto del Maestro. Marta ricompare nell’episodio della risurrezione di Lazzaro. I primi a dedicare una celebrazione liturgica a S. Marta furono i francescani, nel 1262

     

    Vangelo del giorno

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    In quel tempo, molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro e disse: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

    Riflessione Per Il Giorno (P. Gheddo)

    Intervista di P. Piero Gheddo a P. Carlo Buzzi missionario PIME in Bangla Desh dal 1975: Quali i valori dell’islam praticato dalla gente con cui vivi che possono insegnare qualcosa ai cristiani? “In primo luogo la fede in Dio profonda e sincera. Dio è presente e influisce nella vita quotidiana di persone e famiglie. Loro ci credono davvero: “Siamo nelle mani di Dio…. Preghiamo e facciamo la volontà di Dio”. In secondo luogo la fraternità, l’aiuto vicendevole. Ad es. in una città poverissima come Dacca (12 milioni ab.), hanno molti figli ma i bambini di strada che troviamo a San Paolo del Brasile, città cristiana, quasi non ci sono. Anche i musulmani hanno orfanotrofi e un orfano trova subito chi lo prende in famiglia anche se povera e numerosa. In terzo luogo il digiuno (ramadan) e la pratica quotidiana della preghiera (5 volte al giorno) segnano la vita, creano il carattere, aiutano a decidere, forgiano lo spirito di sacrificio.                            

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché non si faccia più ricorso alla violenza come mezzo di soluzione dei problemi

    Don’t forget! … Il quadro della settimana – 85° quadro della serie: i 1000 quadri più belli del mondo

    Cattura

    Michael Pacher: Trittico dei Padri della Chiesa 1471-1475, tavola, 103 × 91 cm. Alte Pinakothek Monaco. Da sinistra: S. Girolamo, S. Agostino, S. Gregorio Magno, S. Ambrogio

     

    Michael Pacher (1435 – 1498) è considerato uno dei maestri più importanti del ‘400 austriaco. Nato a Brunico oggi in Alto Adige, dopo avere completato il ciclo di formazione, andò a perfezionarsi a Padova, dove entrò in contatto con Jacopo Bellini, Donatello e Mantegna. Il periodo italiano ed i contatti avuti con questi artisti, segneranno tutta la sua produzione artistica. Verso il 1471 deve aver avuto luogo un viaggio nelle Fiandre e si hanno indizi di un soggiorno alla corte ducale di Mantova. Negli ultimi tre anni si stabilì a Salisburgo, dove concluse la sua esistenza. La pala dei Padri della Chiesa è il capolavoro del Pacher e fu eseguito per la Chiesa parrocchiale di Neustift (Novacella). Le strette nicchie faticano a contenere le 4 figure dei Padri della Chiesa: da sinistra S. Girolamo, in abito rosso cardinalizio, col leone che egli stesso aveva curato togliendogli una spina da una zampa; dopo di che il leone era rimasto nel convento con lui. S. Agostino, col leggio in primo piano, indica con la destra il bimbo che, giocando sulla spiaggia del mare, lo illuminò riguardo al mistero della Trinità (le tre dita della mano sinistra).

    S. Gregorio Magno è rappresentato con la tiara papale nell’ atto di afferrare per mano l’anima dell’imperatore Traiano per condurla in purgatorio, allusione alle Messe Gregoriane per i defunti da lui istituite. Infine Ambrogio: il bimbo nella culla raffigura la nota leggenda di lui che, mentre dormiva nella sua culla, fu avvolto da uno sciame di api che gli si posò sulla bocca da cui entrava e usciva liberamente (Ambrogio=ambrosia, il nettare delle api). Il padre avrebbe esclamato: «Mio figlio sarà sicuramente un grand’uomo!». Nel polittico di Monaco gli elementi gotici dell’arte tedesca (cfr. le architetture) si integrano con il senso della prospettiva tipicamente italiano (cfr le piastrelle che conferiscono tridimensionalità alla rappresentazione) e con la monumentalità delle figure che ricorda il Mantegna. La mescolanza di elementi diversi dà luogo a potenti forme quasi scultoree, vivacizzate dalle ampie campiture di colore e dall’abbondanza dei dettagli, elementi tutti che conferiscono al quadro la qualità del capolavoro.

     

     

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