giovedì 12 novembre ’15

    XXXI Settimana tempo Ordinario

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (S. Paolo)

    Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.

    Giosafat Kuncewycz

    Vescovo e martire Nasce a Wolodymyr (Ucraina) nel 1580 e viene ricordato come il simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati. Giovanni Kuncevitz, che prese il nome di Giosafat, fu il grande difensore della Chiesa uniate. A vent’anni era entrato tra i monaci basiliani. Monaco, priore, abate e finalmente arcivescovo di Polock, intraprese una riforma dei costumi monastici della regione rutena, migliorando così la Chiesa uniate. Ma a causa del suo operato nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto.

    Ascoltiamo la Parola di Dio Luca 17,20-25.

    Interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», Gesù rispose: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione.

    Riflessione Per Il Giorno (La preghiera della rana)

    Il guru era stupito del progresso spirituale del suo discepolo e, giudicandolo non più bisognoso di guida, lo lasciò da solo in una capanna in riva al fiume. Ogni mattina, dopo le abluzioni, il discepolo appendeva il perizoma ad asciugare all’aperto: era l’unica cosa che possedeva. Un giorno lo trovò ridotto a brandelli dai topi e così dovette elemosinarne un altro. Quando i topi ebbero rosicchiato anche questo, si procurò un gattino: non aveva più da preoccuparsi dei topi, ma, oltre al suo cibo, doveva elemosinare anche un po’ di latte. “E’ fatica chiedere l’elemosina”, pensò, “e disturbo per la gente. Terrò una mucca”. Ebbe la mucca, ma dovette cercare il foraggio. “È più facile coltivare la terra intorno alla capanna”, pensò. Ma così gli restava poco tempo per meditare. Allora assunse dei contadini e poiché sorvegliarli era compito gravoso, si sposò, così che la moglie dividesse il lavoro con lui. Non passò molto tempo che divenne uno degli uomini più ricchi del villaggio. Anni dopo il suo guru capitò da quelle parti e fu sorpreso di vedere un palazzo al posto della capanna. Chiese: “Non è qui che viveva un mio discepolo?” In quel momento uscì fuori il discepolo in persona. “Che significa questo, figlio mio?”, chiese il guru. “Lei non ci crederà, signore”, rispose l’uomo, “ma non c’era altro modo per conservare il mio perizoma”.

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le vittime del terrorismo e della guerra.

    Don’t forget!

    Una immagine di archivio, datata 18 Novembre 2003, mostra un momento dei funerali di Stato, nella Basilica di San Paolo a Roma, degli Italiani caduti nell'attentato a Nassiriya (Iraq). /ARCHIVIO - ANSA - KRZ

    12-12-2003: In un attentato suicida a Nassirya – Iraq muoiono 23 persone di cui 18 militari italiani

    101° quadro della serie: “I 1000 quadri più belli del mondo”

    Domenico Bigordi, detto il Ghirlandaio (1449 –1494), fu un pittore fiorentino che operò soprattutto nella città natale, divenendo tra i protagonisti del Rinascimento all’epoca di Lorenzo il Magnifico. Verso il 1480 divenne di fatto ritrattista ufficiale dell’alta società fiorentina, grazie allo stile preciso, piacevole e veloce. Capo di una nutrita ed efficiente bottega, in cui mosse i primi passi nel campo dell’arte anche il tredicenne Michelangelo, è ricordato soprattutto per i grandi cicli affrescati: alcune scene della Cappella Sistina a Roma, la Cappella Sassetti e la Cappella Tornabuoni a Firenze.

     
    Cattura

    DOMENICO GHIRLANDAIO: RITRATTO DI VECCHIO CON BAMBINO ca.1490 – Olio su tavola di 62×46 cm. Museo del Louvre – Parigi

    Quanto al nostro quadro, non conosciamo né l’identità degli effigiati né le circostanze in cui fu commissionato; il dipinto può però essere datato, in base alle affinità stilistiche, alla fase matura dell’artista. Sul fondo di una parete con finestra sull’ esterno, è ritratto un anziano, con tunica rossa bordata di pelliccia di volpe, tipica delle classi agiate del XV sec. Verso di lui un bimbo forse il nipote, si slancia in un tenero abbraccio. L’atmosfera molto familiare e il legame affettivo sono sottolineati dal contatto tra i due, che si guardano con intensità. La linea diagonale creata dai loro sguardi bilancia la composizione con la veduta sulla destra, in cui si nota una strada sinuosa che si inerpica tra una collina con una chiesetta, e una montagna che si eleva dal lago. Lumeggiature dorate danno luce alla natura, mentre i rilievi lontani sfumano nella foschia in toni azzurrini. Il ritratto risponde ai caratteri della tradizione fiorentina che puntava alla resa realistica del personaggio: l’uomo è raffigurato anche nei difetti, come l’acne deformante sul naso bitorzoluto, la canizie e il neo sporgente, ma nonostante ciò niente intacca il senso di dignità, della sagacia e della saggezza dell’anziano. Straordinaria è la resa dei capelli grigi, così reali da emulare le opere fiamminghe. Di fattura meno pregiata è il fanciullo, forse opera di aiuti, che possiede comunque il bel disegno del profilo, con l’espressione tipicamente infantile a bocca dischiusa. La luce illumina di due personaggi in maniera complementare, dal centro verso i bordi, con l’uso di tonalità simile che amplificano il legame tra le due generazioni a confronto.

     

     

    Cattura

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