frammenti di vita del Patronato

    Durante la settimana di solito non si fa neppure a tempo a dire “La Messa è finita…” che la chiesa si svuota. Ma quella sera all’uscita dalla sagrestia trovai ad attendermi il sorriso raggiante di uno dei fedeli: “Volevo ringraziarla: non immagina neppure come mi abbiano fatto sentire bene le parole del suo sermone” mi fa stringendo calorosamente la mano fra le sue. Non capisco a cosa alluda: il sermone è stato breve, giusto il tempo di raccontare un piccolo episodio di vita ispirato al Vangelo. “Avrei tanto voluto che ad ascoltarlo ci fosse N. (fa il nome di un parente): lei non può conoscerlo, ma ne ha fatto un ritratto perfetto. Ha ragione a dire certe cose: peccato che quelli a cui sono dirette non siano presenti”. Lo guardo stupito: effettivamente non conosco il familiare di cui parla, ma lui lo conosco fin troppo bene e quella sera, vedendolo fra i banchi, mi ero ispirato a lui per l’aneddoto che gli era piaciuto tanto.  

       

    –  don Davide –

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