«Bergamo-Bolivia, la missione una grande storia di solidarietà»

    Articolo di Carmelo Epis pubblicato su L’Eco di Bergamo il 31/01/2022

     

    Il legame. Presentato il libro sui 60 anni di impegno dei sacerdoti bergamaschi Don Rizzi: «Esperienza che arricchisce». Don Rota: «Mi ha aiutato come prete»

     

    Non è soltanto un libro di storia, è anche e soprattutto un racconto di ansia apostolica, gioia missionaria, impegno instancabile di preti bergamaschi per una Chiesa sorella. È quanto emerge nel libro «Bergamo in Bolivia. Racconto di una storia di solidarietà», presentato ieri mattina nella chiesa del Patronato San Vincenzo in occasione del 60° della missione diocesana in terra boliviana, alla presenza anche di un gruppo di volontari missionari.

     

    Il volume

    Il libro ripercorre nascita e sviluppi dell’impegno in Bolivia pubblicando gli appunti integrali scritti per oltre quarant’anni da un protagonista degli esordi, cioè l’arcivescovo salesiano Gennaro Maria Prata, scomparso nel 2005.

    Fu lui, quando era vescovo ausiliare di La Paz, a raccontare a Papa Giovanni XXIII della carenza di clero nella Chiesa boliviana, che impediva una pastorale a largo raggio.

    Il Pontefice bergamasco lo invitò a parlarne con l’allora vescovo di Bergamo Giuseppe Piazzi, anch’egli presente all’udienza. «Da quell’incontro – ha sottolineato don Massimo Rizzi, direttore del Centro missionario diocesano – è nata la collaborazione fra le due Chiese.

    L’11 ottobre 1962 i primi due preti diocesani, appartenenti al Patronato, partivano per la Bolivia, che raggiunsero via mare dopo quasi un mese di viaggio. È una data molto significativa perché nello stesso giorno si apriva il Concilio Vaticano II.

    I due preti erano don Berto Nicoli e don Luigi Serughetti, che hanno iniziato un grande cammino. La missione non era più appannaggio dei religiosi, ma vedeva i preti diocesani protagonisti. E il Patronato ha vissuto la missione boliviana in modo molto significativo».

     

    «Chiesa “in uscita”»

    L’avvio di questa esperienza ha posto le basi per ulteriori sviluppi. «Già allora la Chiesa di Bergamo apriva i suoi confini come “Chiesa in uscita” – ha aggiunto don Rizzi –. Questa esperienza arricchente reciproca ha dato il via alle missioni diocesane in Costa d’Avorio nel 1975 e a Cuba nel 1999.

    Siamo tutti missionari, ma c’è chi ha il coraggio di vivere l’esperienza missionaria in prima persona, uscendo per un certo periodo dalla propria nazione». Don Rizzi ha poi annunciato che si sta preparando un testo sugli ultimi vent’anni di missione boliviana.

    È seguito l’intervento di don Davide Rota, prete Fidei donum in Bolivia dal 1982 al 1995. «Laggiù vogliono molto bene ai bergamaschi. Congedandosi dall’arcidiocesi di La Paz, l’arcivescovo disse: “È per me motivo di vanto l’aver potenziato e consolidato la presenza dei sacerdoti di Bergamo a servizio della nostra Chiesa”. La missione in Bolivia ha aperto nuove strade anche alla Chiesa di Bergamo».

    Parlando della propria esperienza, don Rota si è sentito profondamente arricchito.

    «La Bolivia mi ha aiutato a essere prete e lo capisco sempre meglio in questi anni in cui sono impegnato fra gli immigrati. Spero che la Chiesa di Bergamo, pur nel calo di forze, abbia sempre il coraggio missionario. Vi chiedo infine un favore: se potete, andate a pregare sulle tombe dei sacerdoti missionari».

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