Bisogna amare sempre, anche i nemici

     

    «Voi preti dite che bisogna dare fiducia alle persone» mi fa un tizio piuttosto incavolato «perché il Signore ci invita a fidarci gli uni degli altri…» aggiunge, col tono di chi cerca di convincere più sé stesso che gli altri.

    È evidente infatti che lui deve essersi fidato di qualcuno, ma – sono parole sue – «la mia delusione è stata così grande che mi sono convinto che se fidarsi è bene, non fidarsi è meglio». Motiva il cambio di parere raccontando per filo e per segno il tradimento messo a segno a suo danno proprio da chi riteneva un amico sicuro.

    Gli ricordo che Gesù ci ha esortati ad amare il prossimo, nemici compresi, come noi stessi, ma ci ha fatto capire che solo Dio è degno di fede e perciò solo di Lui possiamo fidarci totalmente. E gli leggo il passo di Giovanni 2,23-25: «Gesù non si fidava di loro perché conosceva tutti… egli infatti sapeva quello che c’è nel cuore dell’uomo».

    Il nostro amico si stupisce e obietta: «Ma il Signore si è fidato persino di Giuda Iscariota, chiamandolo a far parte dei suoi 12 apostoli». «È vero – confermo – ma Gesù i suoi li conosceva bene uno per uno, e se li ha chiamati tutti, non a tutti ha concesso la stessa fiducia.

    Infatti a Pietro – che pur lo avrebbe rinnegato tre volte – ha affidato le chiavi del Regno dei cieli. Mentre a Giuda – che lo avrebbe tradito per 30 denari – ha consegnato solo la chiave della cassetta delle elemosine».

     

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