La liturgia di ieri ci ha messo davanti agli occhi la donna che versa profumo di grande valore sui piedi di Gesù. Giuda non ci sta. Motiva il suo dissenso: “Quel profumo poteva essere venduto per darne il ricavato ai poveri”.
Ma Gesù lo stoppa: “I poveri infatti li avete sempre con voi”. Una risposta che ci interroga. I poveri di beni e di affetti lontano da noi, li sappiamo vedere, ma siamo in difficoltà a riconoscere i volti bisognosi di attenzione e di cura vicino a noi!
Don Bepo nel diario, il 4 settembre 1965 scrive: «Il Sacerdote deve essere povero: deve essere il prisma che riflette sul suo prossimo la luce che arriva dall’esempio di Dio». Un riflesso che arriva ovunque: lontano e vicino.
Tempo fa il Papa ha raccontato che a Buenos Aires in una fabbrica abbandonata avevano trovato posto una quindicina di famiglie e lui andò a trovarle e vide che le famiglie appartenevano al ceto medio, ma avevano abbandonato la casa perché non potevano pagare l’affitto. «Sono i nuovi poveri – ha commentato – che cercano rifugio di fortuna per l’ingiustizia dell’organizzazione economica». E ce ne sono tanti, a tal punto che li incontreremo nel giudizio. E incontreremo i poveri vicini, trascurati negli affetti, sedotti dall’illusione di tenere il mondo in mano col nostro cellulare.
La guerra ci mette davanti a nuove povertà. Che cosa possiamo fare per i profughi. Le nostre parrocchie si stanno mobilitando in modi diversi. Ciascuno può dare a misura del proprio cuore.
CHE COSA POSSIAMO FARE PER LA PACE?
Molto!
Se ognuno mette a dimora un seme di pace nel proprio ambiente di vita, contribuisce a edificare la pace… e a creare mentalità di pace. La pandemia prima e la guerra ora ci fanno riscoprire le povertà dei profughi e quelle di casa nostra. Sulle une e sulle altre saremo giudicati. Ma se io ignoro i poveri, li lascio da parte e che il tema della pace non ci riguardi, il Signore mi ignorerà nel giorno del giudizio.
Quando Gesù dice: “I poveri li avete sempre con voi”, vuol dire: “Io, sarò sempre con voi nei poveri. Sarò presente lì”. Qui sta il centro del Vangelo: noi saremo giudicati su questo». C’è Lui coi poveri, povero come tutti e dì più. Non è uno spettatore. Non fa il povero, è il povero.
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