Ascensione di N.S. Gesù Cristo
Aforisma dagli atti degli apostoli
“Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo”.
Preghiera Colletta
Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio dell’Ascensione di nostro Signore
Atti 1,1-11; Salmo 46; Ebrei 9,24-28; 10,19-23; Luca 24,46-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.».
Riflessione
La morte di Gesù ha costituito uno scandalo per i suoi discepoli, perché essi si erano plasmati un Cristo senza croce. Ma Gesù di Nazareth è il Messia; e non esiste altro Messia che il crocifisso e il glorificato. È attraverso la catechesi del Signore, risuscitato, che i discepoli capiscono che il Messia doveva soffrire e risuscitare dai morti. Era il disegno di Dio manifestato nelle Scritture.
Il senso della croce e dell’accompagnamento dei discepoli sulla croce, si scontra con l’intelligenza, con il cuore e con i progetti dell’uomo. Affinché i discepoli possano essere i testimoni autorizzati di Gesù Cristo, non solo devono comprendere la sua morte redentrice, ma anche ricevere lo Spirito Santo. Gesù si separa dai discepoli benedicendoli e affidandoli alla protezione di Dio Padre.
Ascensione del Signore al cielo e invio dello Spirito Santo, per fare dei discepoli dei testimoni coraggiosi e per accompagnarli fino al ritorno di Gesù, sono strettamente collegati. Lo Spirito Santo aumenterà la potenza della parola del predicatore e aprirà l’intelligenza degli ascoltatori.
Della vita fragile del missionario egli farà una testimonianza eloquente di Gesù Cristo morto sulla croce e vivo per sempre. Nel mondo, al fianco dei discepoli, lo Spirito Santo sarà il grande Testimone di Gesù.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché la chiesa, chiamata a vivere il periodo di mezzo tra la tua venuta e il regno dei cieli, sappia sempre mantenere salde le sue radici e libero il suo sguardo verso il futuro.
Avvenne il 23 maggio…
193 – Il senato romano condanna a morte l’imperatore Didio Giuliano.
1533 – Anna Bolena è incoronata regina d’Inghilterra.
1831 – James Clark Ross scopre la posizione del polo nord magnetico nella Boothia.
1990 – George H. W. Bush e Michail Gorbačëv firmano un documento riguardo alla riduzione del 30% delle loro armate nucleari
1998 – Viene istituita la Banca centrale europea per i 19 paesi dell’Unione europea che hanno aderito alla moneta unica e che formano la cosiddetta zona euro.
Santo del giorno

La famiglia è di origine latina e vive a Flavia Neapolis, in Samaria. Nato nel paganesimo, Giustino studia a fondo i filosofi greci, e soprattutto Platone. Poi viene attratto dai Profeti di Israele, e per questa via arriva a farsi cristiano, ricevendo il battesimo verso l’anno 130, a Efeso.
Ma questo non significa la rottura con il suo passato di studioso dell’ellenismo. Negli anni 131-132 lo troviamo a Roma, annunciatore del Vangelo agli studiosi pagani. Al tempo stesso, Giustino si batte contro i pregiudizi che l’ignoranza alimenta contro i cristiani. Famoso il suo «Dialogo con Trifone».
Predicatore e studioso itinerante, Giustino soggiorna in varie città dell’Impero; ma è ancora a Roma che si conclude la sua vita. Qui alcuni cristiani sono stati messi a morte come “atei” (cioè nemici dello Stato e dei suoi culti).
Scrive una seconda Apologia, indirizzata al Senato romano, e si scaglia contro il filosofo Crescente. Ma questo sta con il potere, e Giustino finisce in carcere, anche lui come “ateo”, per essere decapitato con altri sei compagni di fede, al tempo dell’imperatore Marco Aurelio.
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