domenica 10 luglio ’16

    XV Settimana tempo Ordinario

     

     

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli per essere simili a Cristo, buon samaritano del mondo. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

     

    La Parola di Dio del giorno

     Cattura

    In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima, la tua forza e la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Volendo giustificarsi, egli disse a Gesù: “Chi è mio prossimo?”

    Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».                                             

     

    La riflessione del giorno (Commento)

    Passò un samaritano e gli usò misericordia, e il resto voi lo sapete. Quello sventurato giaceva ferito ai bordi della strada appunto perché stava scendendo. Ora ecco passare il samaritano (che è immagine di Gesù): egli infatti, il Signore, non si allontanò incurante, ma si prese cura di noi. Ci caricò sul suo giumento cioè ci prese nella sua carne; ci condusse all’ospizio cioè alla Chiesa; ci affidò all’ albergatore, cioè ai suoi inviati; e perché fossimo curati tirò fuori due denari, cioè i due precetti della carità: la carità di Dio e quella del prossimo. Sono questi, infatti, i due comandamenti in cui si compendia tutta la legge e i profeti. Alla fine, rivolto all’albergatore gli disse: Se avrai speso di più, te lo rifonderò al ritorno. Sono cose avvenute a puntino. Scendendo siamo stati feriti. Saliamo, dunque, e cantiamo. E proseguiamo con costanza il cammino, in modo da arrivare alla meta.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i buoni samaritani della storia e perché anche noi lo diventiamo

     

    Don’t forget!

    Rufina e Seconda.  Le informazioni sul loro martirio sono concordi. Condannate dal prefetto Giunio Donato, furono martirizzate a Roma al decimo miglio della via Cornelia. La tradizione le vuole sorelle che, fidanzate a due giovani cristiani divenuti apostati, si votarono alla verginità. Non essendo riusciti a indurle all’apostasia e al matrimonio, i giovani le denunciarono. Col loro esempio ci ricordano che in una società multi-religiosa come quella verso cui ci stiamo incamminando, le ragioni della fede sono superiori a quelle del cuore.

    gingol

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