Battesimo di N. S. Gesù Cristo
Aforisma Matteo 3,16-17
“Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli, e come colomba lo Spirito di Dio si fermò su di lui e la voce del Padre disse: «Questo è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Preghiera
Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio
Isaia 40,1-5.9-11; Salmo 103; Tito 2,11-14; 3,4-7; Luca 3,15-16.21-22
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Riflessione Commento al Vangelo
Lo Spirito Santo giunge ad attestare in modo solenne la divinità di Gesù nel momento in cui ha compiuto, come un uomo qualsiasi, il gesto penitenziale, essendosi sottoposto al battesimo di Giovanni. Durante la sua vita terrena, Gesù non si mostrerà mai tanto grande come nell’umiltà dei gesti e delle parole.
Importante lezione questa, per noi che vediamo le cose in modo tanto diverso. Seguire Cristo significa intraprendere questo cammino di umiltà, cioè di verità. Cristo, vero Dio e vero uomo, ci insegna la verità del nostro essere. Feriti dal peccato, purificati dal battesimo, noi oscilliamo fra i due estremi, entrambi attraenti, del male e della santità.
E questo si vive nella quotidianità più umile. A ogni passo possiamo scegliere Dio e il suo amore, o, viceversa, rifiutarlo. Seguire le orme di Gesù, significa assicurarsi un cammino che, nonostante sia stretto e sassoso, conduce alla vita eterna, alla vera beatitudine.
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo per il nuovo anno 2025 anno giubilare della speranza perché il Signore non ci faccia mai mancare questa virtù che insieme alla fede e alla carità fanno andare avanti il mondo.
Santo del giorno
Prendersi cura del prossimo è la radice dell’azione pastorale: così la Chiesa nei secoli ha continuato a svolgere il compito affidatole dal Risorto. Figure come quella di Antonio Maria Pucci, prete dei Servi di Maria, dimostrano che dare una forma concreta a questo mandato non solo è possibile, ma apre le porte della santità.
Nato nel 1819 a Poggiole di Vernio e prete nel 1843, per 48 anni Pucci guidò la parrocchia di S. Andrea a Viareggio, facendosi carico delle esigenze di tutti attraverso diverse associazioni (per i giovani, per gli uomini, per le donne).
Nel 1853 fondò le Suore Mantellate Serve di Maria, affidando loro l’educazione delle ragazze. Creò inoltre il primo ospizio marino per bimbi malati poveri. Morì il 12 gennaio 1892 per una polmonite fulminante, contratta per aver prestato soccorso a un malato in una notte di tempesta.
Avvenne il 12 gennaio…
1709 – In Francia inizia un periodo di gelo che durerà due mesi. La costa atlantica e la Senna congelano causando 24.000 morti.
1945 – Le truppe sovietiche iniziano un’offensiva in Europa orientale contro le forze dell’asse.
1948 – Eccidio di Mogadiscio: uccisi decine di italiani rimasti a vivere nella ex colonia
1970 – Termina, con la capitolazione del Biafra, la guerra civile nigeriana.
1998 – 19 nazioni europee concordano di vietare la clonazione umana
Don’t Forget! Le più belle natività della storia dell’arte
PAUL GAUGUIN (1905 – 1992): LA NASCITA (TE TAMARI NO ATUA)
1896 – olio su tela – 96 x 128 cm – Neue Pinakothek – Monaco di Baviera
Il pittore francese ci offre una rappresentazione della Madonna con i tratti di una tahitiana, ma con la testa circondata da una aureola, come quella del figlio appena nato tenuto in braccio da una donna e quasi protetto da una figura a sua volta indigena, sullo sfondo una stalla con dei bovini che possono apparire come un richiamo alle classiche rappresentazioni del presepe. La scena è sospesa tra il sacro e il quotidiano, i caratteri umani non hanno significati allegorici ma riconducono all’idea del Dio che vive in mezzo agli uomini, della sacralità racchiusa nella semplicità.
Il tutto immerso in un’atmosfera evanescente, come se ci trovassimo in uno spazio decontestualizzato e insieme interiore, remoto e profondo. Sembra che l’ispirazione per questo quadro sia nata da un fatto personale: quell’anno infatti Pahura, la compagna tahitiana di Gauguin, dava alla luce un figlio che sarebbe poco dopo morto. “Credo che la mia arte, che voi ammirate tanto, non sia che un germoglio, e spero di poterla coltivare laggiù per me stesso allo stato primitivo e selvaggio”: queste parole aveva scritto Gauguin al pittore Odilon Redon poco prima del suo primo viaggio a Tahiti.
In questo quadro la nascita di Gesù è reinterpretata alla luce dell’esperienza dell’artista e della sua scelta di vivere a Tahiti, per farci comprendere come l’incarnazione del Figlio di Dio nella storia dell’uomo, renda ogni evento umano rivelazione dell’evento divino nella persona di Gesù. Il che indirettamente fa anche capire come proprio la perdita della fede cristiana, stia all’origine della denatalità odierna.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.