Domenica 13 aprile 2025

     

    domenica delle Palme

    Settimana santa

     

    aforisma dalla lettera di S. Paolo ai Filippesi

    “Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò sé stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

    Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.”

     

    Preghiera Colletta

    O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di Dio della domenica delle Palme

    Inizio della Settimana Santa

    Isaia 50,4-7; Salmo 21; Filippesi 2,6-11; Luca 22,14-23.56

    Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.

    Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?». Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

    Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi sé stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».

    Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».

    E disse: A «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».

    Detto questo, spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché la prossimità della Pasqua ci aiuti a intensificare la ricerca di Dio e il compimento della sua volontà.

     

    Don’t Forget! Santo del giorno

    Giovanni Battista Rousseau nacque il 22 marzo 1797 ad Annay-laate presso Digione, Francia. Il padre, Bernardo, era muratore, la madre si chiamava Regina Peletier. Con il nome religioso di Fratel Scubilione, entrò tra i Fratelli di de La Salle a Parigi.

    Per un certo tempo operò ad Alengon, Poitiers e Chinon. Nel 1833 ottenne di partire per la lontana colonia francese di Riunione nell’Oceano Indiano a est del Madagascar, dove rimase per 34 anni, come maestro e catechista. Si dedicava all’insegnamento del catechismo fra gli schiavi che lavoravano nelle piantagioni di caffè e di vaniglia.

    Pose grande cura nel formare i catechisti alla comprensione degli adulti analfabeti fino a diventarne amici. Per i suoi interventi presso i padroni e le autorità civili fu da molti schiavi considerato un santo; egli contribuì alla loro emancipazione, nel 1848.

    Aveva il dono di suscitare vocazioni e ispirò molti a entrare nella comunità di de La Salle. Morì il 13 aprile 1867. È considerato un pioniere dei diritti umani in una società dove l’oppressione era all’ordine del giorno.

     

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