Domenica 14 settembre 2025

     

    24.a settimana tempo ordinario

    Esaltazione della S. Croce

     

    Aforisma da Fil. 2,6-11

    “Gesù Cristo…umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte e una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò un nome sopra ogni altro nome…”.”

     

    Preghiera Colletta

    O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la croce del tuo Figlio unigenito, concedi a noi, che abbiamo conosciuto in terra il suo mistero, di ottenere in cielo i frutti della sua redenzione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Parola di dio della Festa della S. Croce

    Numeri 21,4b-9; Salmo 77; Filippesi 2,6-11; Giovanni 3,13-17

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

    Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

     

    Riflessione di S. Agostino

    La Passione e Croce del Signore ha interpellato santi e mistici di ogni tempo. Uniti, concordi nel ribadire che non esiste fede autentica senza croce.

    Scrive sant’Agostino: «Come vorrei, o miei fratelli, incidervi nel cuore questa verità! Se volete vivere un cristianesimo autentico, aderite profondamente al Cristo in ciò che egli si è fatto per noi, onde poter giungere a lui in ciò che è e che è sempre stato. È per questo che ci ha raggiunti, per farsi uomo per noi fino alla croce.

    Si è fatto uomo per noi, per poter così portare i deboli attraverso il mare di questo secolo e farli giungere in patria, dove non ci sarà più bisogno di nave, perché non ci sarà più alcun mare da attraversare.

    È meglio, quindi, non vedere con la mente ciò che egli è, e restare uniti alla croce di Cristo, piuttosto che vedere la divinità del Verbo e disprezzare la croce di Cristo. Meglio però di ogni cosa è riuscire, se possibile, a vedere dove si deve andare e tenersi stretti a colui che porta chi avanza».

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo davanti alla croce perché è il livello più alto della sapienza divina e perché il crocifisso ci insegni la via della pace e della giustizia fra i popoli.

     

    Don’t forget! Avvenne il 14 settembre…

    81 – Tito Flavio Domiziano diventa imperatore romano dopo la morte del fratello Tito

    629 – L’imperatore Eraclio rientra a Costantinopoli dopo la vittoria contro i Persiani portando in trionfo la reliquia della Vera Croce.

    1752 – L’Impero britannico adotta il calendario gregoriano.

    1901 – Theodore Roosevelt diventa presidente degli Stati Uniti d’America.

    1960 – Viene fondata l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio.

    1999 – Kiribati, Nauru e Tonga entrano nell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

    2003 – La Svezia, con un referendum, rigetta l’adozione dell’Euro.

     

    Santo del giorno

    Pietro II nacque nel 1102 a S. Maurice-de-l’Exil, diocesi di Vienne, nei pressi dell’abbazia cistercense di Bonnevaux. Questo piccolo pastore si rivelò rapidamente un ragazzo prodigio, riuscendo a memorizzare l’intero salterio.

    A 20 anni decise di entrare nel monastero suddetto e non tardarono poi a seguirlo anche suo padre e due fratelli. La madre e una sorella optarono invece per l’abbazia di San Paolo presso Izeaux. Nel 1132 Pietro ricevette la nomina a primo abate della nuova abbazia di Tamié, in Savoia dove si distinse nella stretta osservanza della Regola.

    Poi, per volere dello stesso San Bernardo, accettò il vescovato di Tarentaise. Lì, lottò per i diritti della Santa Sede e per la pace della Chiesa, ma adattò il palazzo vescovile per l’assistenza di poveri e bisognosi, con i quali decise di condividere quotidianamente i pasti. Ristabilì l’ospizio Grand-Saint-Bernard, ne costruì diversi altri, poi si ritirò nel monastero di Bellevaux, dove morì nel 1174 e dove ricevette degna sepoltura.

     

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