X Settimana T. Ordinario anno B

     

    Aforisma

    “Io sono il Signore, che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso, faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco”.

     

    Preghiera

    Padre, che a piene mani semini nel nostro cuore il germe della verità e della grazia, fa’ che lo accogliamo con umile fiducia e lo coltiviamo con pazienza evangelica, sapendo che c’è più amore e più giustizia ogni volta che la tua parola fruttifica nella nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

     

     

    Parola di Dio XI domenica T.O. anno b

    Ezechiele 17,22-24; Salmo 91;  2 Corinti 5,6-10;  Marco 4, 26-34

    In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene semi­nato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.  

     

    Riflessione commento al Vangelo

    Una volta seminato nel cuore dell’uomo, il regno di Dio cresce da sé: è una meraviglia grande e bella come la crescita delle piante, e così misteriosa come la trasformazione di un bambino in uomo. La crescita del regno di Dio infatti non dipende dalle forze umane, ma le supera poiché ha in sé un suo dinamismo proprio. Questo è un messaggio di speranza, poiché, in una prospettiva solo umana, potremmo dubitare del trionfo del regno di Dio che si scontra con tanti ostacoli, che è rifiutato, respinto o in molti luoghi e persone, sconosciuto del tutto. Noi stessi siamo un ostacolo alla realizzazione del regno di Dio con la nostra cattiva volontà e i nostri peccati. È bene dunque sapere che, sia pure con una logica che non è quella umana e con un ritmo che a noi sembra troppo lento, il regno di Dio cresce. S. Paolo percepiva i gemiti di tale crescita (Rm 8,19-22). Per questo bisogna conservare la speranza (Eb 3,6b) e ripetere ogni giorno: “Venga il tuo regno!”. Bisogna coltivare la pazienza come quella del seminatore che non può affrettare l’ora della mietitura (Gc 5,7-8). Bisogna non dubitare dell’azione di Dio nel mondo e nei nostri cuori. Noi non sappiamo né il giorno né l’ora del nostro ingresso nel regno o del ritorno di Cristo. La mietitura ci sembra ancora molto lontana, ma il tempo passa in fretta: la mietitura è forse per domani.

     

    Intenzione di preghiera

    Chiediamo a Dio la forza di resistere nella tribolazione, perché la tribolazione produce la pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.

     

    Don’t Forget!

    Avvenne il 15 – 6 …

    1779 – La Spagna dichiara guerra al Regno Unito e inizia l’assedio di Gibilterra.

    1942 – Termina la battaglia di mezzo giugno tra la Regia Marina italiana e Royal Navy britannica.

    1944 – Marc Bloch viene assassinato dai nazisti con altri 29 partigiani francesi.

    1961 – Il ballerino russo Rudolf Nureyev chiede asilo all’aeroporto Le Bourget di Parigi.

    1977 – Leonid Brežnev diventa presidente dell’Unione Sovietica.

    2002 – Papa Giovanni Paolo II proclama Padre Pio santo

     

    Santo del giorno

    Durante la persecuzione di Diocleziano a Iconio, città della Licaonia (oggi Turchia) viveva Giulitta ricca e nobile rimasta vedova con un figlio in tenera età, Quirico. Lasciata la sua città per sfuggire alla persecuzione, scese con le sue ancelle verso la Seleucia. Ritenne però prudente proseguire per Tarso, nella Cilicia, dove fu raggiunta e arrestata dal governatore romano Alessandro, perché cristiana. Sottoposta a lunghi interrogatori, rifiutandosi di sacrificare agli dei, confessò la sua fede. Una leggenda narra che Alessandro teneva il bimbo sulle ginocchia. Quirico, vista la madre sofferente e sentite le sue parole, si disse pure cristiano e morì scaraventato a terra dal governatore. La madre, impietrita dal dolore, restò ferma nella fede e dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere decapitata. Il martirio del più giovane martire cristiano con la madre si colloca intorno al 304.

     

     

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