2a Settimana di Quaresima
Aforisma dal Salmo 26
«Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto…Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza»
Preghiera
Dio grande e fedele, che riveli il tuo volto a chi ti cerca con cuore sincero, rinsalda la nostra fede nel mistero della croce e donaci un cuore docile, perché nell’adesione amorosa alla tua volontà seguiamo come discepoli il Cristo tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio del giorno
Genesi 15,5-12.17-18; Salmo 26; Filippesi 3,17-4,1; Luca 9,28b-36

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia».
Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.
Riflessione – Commento al Vangelo
Nella Trasfigurazione, Gesù è indicato come la vera speranza dell’uomo e come l’apogeo dell’Antico Testamento. Luca parla dell’“esodo” di Gesù, che contiene allo stesso tempo morte e risurrezione. I tre apostoli, vinti dal sonno, che rappresenta l’incapacità dell’uomo di penetrare nel Mistero, sono risvegliati da Gesù, cioè dalla grazia, e vedono la sua gloria.
La nube, simbolo dell’immensità di Dio e della sua presenza, li copre tutti. I tre apostoli ascoltano le parole del Padre che definiscono il Figlio come l’eletto: “Questi è il Figlio mio, l’eletto, ascoltatelo”. Non c’è altro commento. Essi reagiscono con timore e stupore. Vorrebbero attaccarsi a questo momento, evitare l’attimo seguente della discesa dalla montagna e il suo fardello di abitudine, di oscurità, di passione.
La Gloria, Mosè ed Elia, scompaiono. Non rimane “che Gesù solo”, sola verità, sola vita e sola via di salvezza nella trama quotidiana della storia umana. Questa visione non li solleverà dal peso della vita di tutti i giorni, spesso spogliata dello splendore del Tabor, e neanche li dispenserà dall’atto di fede al momento della prova, quando i vestiti bianchi e il viso trasfigurato di Gesù saranno strappati e umiliati.
Ma il ricordo di questa visione li aiuterà a capire, come spiega il Prefazio della Messa di oggi, “che attraverso la passione possiamo giungere al trionfo della risurrezione”.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché permettiamo a Dio di abitare la nostra vita per poterla trasfigurare agli occhi del mondo e testimoniare così la gloria di Dio.
Santo del giorno

Eriberto, nato a Worms, da nobile famiglia, si trovava a fianco di Ottone III come cancelliere. Ma era anche un ecclesiastico, che aveva studiato coi benedettini ed era stato Preposto della Chiesa di Worms.
Eriberto si trovava a fianco dell’imperatore quando, a Benevento, fu nominato Vescovo di Colonia. Mentre Ottone III rimaneva in Italia, dove sarebbe stato ucciso a 22 anni, Eriberto fece ritorno in Germania per essere consacrato a Colonia, nel 999. Cominciò allora la sua opera di consolazione e di conforto negli anni dello sgomento e del terrore. Umile, dolce, affabile, sereno, sollevò le anime e guidò la diocesi con dolce zelo.
Il successore di Ottone III, Enrico, non apprezzò dapprima le qualità del Vescovo Eriberto, poi, riconobbe di avere sbagliato, gli chiese pubblicamente perdono e lo volle suo cancelliere. Eriberto si sentiva pastore e padre, soccorritore di miserie morali e materiali.
Egli, che avrebbe potuto vivere nella Reggia Imperiale, si faceva stretto obbligo di visitare la sua diocesi, portando ovunque la sua serenità di spirito e la sua generosità di cuore. E durante una di queste visite pastorali, caduto ammalato, morì, a Duitz, il 15-3-1021.
Avvenne il 15 marzo…
37 – Muore l’imperatore romano Tiberio
453 – Muore il sovrano Unno Attila
1898 – A Torino viene fondata la Federazione Italiana Giuoco Calcio.
1935 – Hitler ordina il riarmo della Germania violando il trattato di Versailles: nasce la Wehrmacht
1968 – Vietnam: soldati Usa torturano, stuprano e uccidono 347 civili nel massacro di My Lai.
1978 – Caso Moro: in un agguato in via Fani, a Roma, le Brigate Rosse rapiscono Aldo Moro e uccidono cinque uomini della scorta.
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