domenica 18 aprile ’21

     

    Terza Settimana di Pasqua

     

    Aforisma del giorno – S. Tommaso d’Aquino

    L’idiota considera falso tutto quello che non è in grado di comprendere.

     

    Preghiera del giorno

    O Padre, che nella gloriosa morte del tuo Figlio, vittima di espiazione per i nostri peccati, hai posto il fondamento della riconciliazione e della pace, apri il nostro cuore alla vera conversione e fa’ di noi i testimoni dell’umanità nuova, pacificata nel tuo amore.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.

    Amen.

     

    La Parola di Dio del giorno – LETTURE

    Atti 3,13-15.17-19; Salmo 4; 1 Giovanni 2,1-5a; Luca 24,35-48

    I due discepoli che erano ritornati da Emmaus narravano agli Undici e a quelli che erano con loro ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.

    Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».

    Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.

    Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho».

    Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».

    Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».

    Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

     

    Riflessione del giorno

    Nel Vangelo di oggi colpisce il lamento di Gesù «Non sono un fantasma»: c’è tutto il suo desiderio di essere accolto come un amico che torna da lontano, da stringere con slancio, da abbracciare con gioia. Non puoi amare un fantasma.

    E pronuncia, per sciogliere dubbi e paure, i verbi più semplici e più familiari: «Guardate, toccate, mangiamo insieme!» gli apostoli si arrendono a una porzione di pesce arrostito, al più familiare dei segni, al più umano dei bisogni.

    Lo conoscevano bene, Gesù, eppure non lo riconoscono: consola questa loro fatica a credere. È la garanzia che la Risurrezione di Gesù non è un’ipotesi consolatoria inventata, ma qualcosa che li ha spiazzati.

    Il ruolo dei discepoli è non vergognarsi della loro fede lenta, ma aprirsi con tutti i sensi a un gesto potente, una presenza amica.

    E conclude oggi il Vangelo: di me voi siete testimoni. Non predicatori, ma testimoni, è un’altra cosa.

    La bella notizia: Gesù non è un fantasma, è potenza di vita; mi avvolge di pace, di perdono, di risurrezione.

    Vive in me, piange le mie lacrime e sorride come nessuno. Talvolta vive “al posto mio” e cose più grandi di me mi accadono, e tutto si fa più umano e più vivo.

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo perché il Signore ci aiuti a riconoscere le tracce della sua presenza negli eventi della storia.

     

    Don’t Forget!

    BEATO LUCA PASSI: Nato a Bergamo il 22-1-1789 da nobile famiglia veneziana, fin da giovane si consacrò al Signore e divenne testimone nell’azione formativa umano-sociale e morale della gioventù.

    “Chi non arde, non accende” era il suo motto. Quel fuoco in lui era divampato da piccolo e continuò da prete: infatti, animato dall’urgenza di testimoniare ed evangelizzare fu insignito da Papa Gregorio XVI del titolo di “Missionario Apostolico”.  

    Nel 1838 fondò la  “Pia Opera di S. Dorotea” progetto educativo-pastorale per i più giovani e ai più deboli: il ramo maschile ebbe breve vita a causa dei moti rivoluzionari del ’48; il ramo femminile confluì nella congregazione di religiose.  Morì a Venezia il 18-4-1866.

     

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