XII settimana tempo ordinario
Festività del Corpus domini
Aforisma della festa del Corpus Domini
Buon pastore, vero pane, Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi.
Preghiera del giorno
È cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso, per Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno, egli istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza, e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza, il suo sangue per noi versato è la bevanda che ci redime da ogni colpa. Amen.
Parola di Dio del giorno
Genesi 14,18-20; Salmo 109; 1 Corinzi 11, 23-26; Luca 9, 11-17
Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Riflessione del giorno di Papa Francesco sull’eucaristia
L’Eucaristia costituisce il vertice dell’azione di salvezza di Dio: il Signore Gesù, facendosi pane spezzato per noi, riversa su di noi tutta la sua misericordia e il suo amore, così da rinnovare il nostro cuore, la nostra esistenza e il nostro modo di relazionarci con Lui e con i fratelli.
È per questo che quando ci si accosta a questo Sacramento, si dice di «ricevere la Comunione», di «far la Comunione»: questo significa che la partecipazione alla mensa eucaristica ci conforma in modo unico e profondo a Cristo, facendoci pregustare già ora la piena comunione col Padre che caratterizzerà il banchetto celeste, dove con tutti i Santi avremo la gioia di contemplare Dio faccia a faccia.
Cari amici, non ringrazieremo mai abbastanza il Signore per il dono che ci ha fatto con l’Eucaristia! È per questo tanto importante andare a Messa la domenica, non solo per pregare, ma per ricevere la Comunione, questo pane che è il corpo di Gesù Cristo che ci salva, ci perdona, ci unisce al Padre. E tutte le domeniche andiamo a Messa, perché è il giorno proprio della risurrezione del Signore.
E con l’Eucaristia sentiamo di appartenere alla Chiesa, al Popolo di Dio, al Corpo di Dio, a Gesù Cristo. Non finiremo mai di coglierne il valore e la ricchezza. Chiediamo allora a Nostro Signore che questo Sacramento possa continuare a mantenere viva nella Chiesa la sua presenza e a plasmare le nostre comunità nella carità e nella comunione, secondo il cuore del Padre.
Intenzione di preghiera del giorno
Perché riscopriamo l’importanza della Messa domenicale e vi partecipiamo con gioia e impegno.
Don’t forget! Santo del giorno
S. Romualdo
Nobile, divenne eremita e dopo l’esperienza in Spagna, nei pressi di monastero sotto l’influenza di Cluny, iniziò una serie di peregrinazioni lungo l’Appennino con lo scopo di riformare monasteri ed eremi sul modello degli antichi cenobi d’Oriente.
La sua fama e il suo carisma lo misero più volte in contatto con i potenti, principi e prelati. Convertì Ottone III che lo nominò abate di S. Apollinare in Classe, carica che Romualdo rifiutò clamorosamente dopo un anno rifugiandosi a Montecassino dove portò il suo rigore ascetico.
Riprese le sue peregrinazioni fondando numerosi eremi, l’ultimo dei quali fu Camaldoli dove ora si trova un importante monastero e un suggestivo eremo che conserva intatta la sua cella. Il nome di Camaldoli deriva dal campo che un tale Maldolo aveva donato a Romualdo, alla cerca della solitudine.
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