28.a settimana tempo ordinario
Aforisma dalla 2.a Lettera di S. Paolo a Timoteo
“Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.”
Preghiera Colletta
O Dio, che per le mani alzate del tuo servo Mosè hai dato la vittoria al tuo popolo, guarda la tua Chiesa raccolta in preghiera; fa’ che il nuovo Israele cresca nel servizio del bene e vinca il male che minaccia il mondo, nell’attesa dell’ora in cui farai giustizia ai tuoi eletti, che gridano giorno e notte verso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Parola di dio 29a domenica Tempo Ordinario
Esodo 17,8-13a; Salmo 120; 2 Timoteo 3, 14 – 4,2; Luca 18,1-8
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Riflessione commento al Vangelo
Cristo si definisce di fronte ad un mondo diviso in due: quello degli oppressori senza Dio e senza cuore, e quello degli oppressi senza protezione. Egli scopre un peccato: il peccato sociale, più forte che mai, antico quanto l’uomo; ed egli lo analizza in profondità nell’ingenuità di una parabola dalla quale trae un duplice insegnamento.
Quello del clamore che sale verso Dio gridando l’ingiustizia irritante in una preghiera fiduciosa e senza risentimento, tenacemente serena e senza scoraggiamenti, con la sicurezza che verrà ascoltata da un giudice che diventa il Padre degli orfani e il consolatore delle vedove. D’altro canto, Gesù stesso prende posizione, rivoltandosi come una forza trasformatrice dell’uomo su questa terra deserta di ogni pietà, per mezzo della risposta personale della sua propria sofferenza, agonizzante, in un giudizio vergognoso, senza difesa e senza colpa.
Neanche lui viene ascoltato, ma si abbandona ciecamente a suo Padre, dalla sua croce, che ottiene per tutti la liberazione. La sua unica forza viene dal potere di una accettazione, certa, ma profetica, denunciante. Ci chiede, dalla sua croce: quando ritornerò a voi troverò tutta questa fede, che prega nella rivolta?”.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché non consideriamo nulla come troppo infimo perché Dio non se ne possa occupare e ci aiuti a risolverlo.
Don’t Forget! Avvenne il 19 ottobre…
202 a.C. – Scipione sconfigge Annibale nella battaglia di Zama.
1469 – Nozze fra Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona: poste le basi per unificare la Spagna
1812 – Napoleone Bonaparte si ritira dalle porte di Mosca.
1912 – L’Italia prende possesso di Tripoli, in Libia, dall’Impero ottomano.
1960 – La Mauritania ottiene l’indipendenza dalla Francia.
1973 – Il presidente Usa Richard Nixon rifiuta la richiesta di consegnare i nastri del Watergate.
2003 – Roma, piazza San Pietro: beatificazione di Madre Teresa di Calcutta.
Santo del Giorno

Nacque a Ovada, nell’Alessandrino, il 3 gennaio 1694 da famiglia nobile anche se in difficoltà economiche. Suo padre era un commerciante e lui lo aiutava, essendo il primo di 16 figli; ma il suo desiderio era di creare un ordine religioso e combattere i Turchi. Infine si fece eremita e a 26 anni il suo vescovo gli consentì di vivere in solitudine nella chiesa di Castellazzo Bormida, sempre nell’Alessandrino.
Qui maturò l’idea di un nuovo Ordine e nel 1725 Benedetto XIII lo autorizzò a raccogliere compagni: il primo fu suo fratello Giovanni Battista. Cominciò a farsi chiamare «Frate Paolo della Croce», poi fondò l’ordine dei «Chierici scalzi della santa Croce e della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo» (Passionisti). Nel 1727 venne ordinato prete a Roma, poi si ritirò sul monte Argentario.
Tornato a Roma, nel 1750 predicava per il Giubileo. Clemente XIV gli chiedeva spesso consiglio così come il suo successore Pio VI. Morì il 18 ottobre 1775 a Roma e venne proclamato santo da Pio IX nel 1867.
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