25.a domenica Tempo Ordinario
Aforisma dalla 1.a lettera di S. Paolo a Timoteo
“Raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità”
Preghiera Colletta
O Padre, che ci chiami ad amarti e servirti come unico Signore, abbi pietà della nostra condizione umana; salvaci dalla cupidigia delle ricchezze, e fa’ che alzando al cielo mani libere e pure, ti rendiamo gloria con tutta la nostra vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen.
Parola di dio della XXV domenica del tempo ordinario
Amos 8, 4-7; Salmo 112; 1 Timoteo 2, 1-8; Luca 16, 1-13
Marinus van Reymerswaele: parabola dell’amministratore disonesto
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno.
So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”. Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza.
I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
Riflessione di Luigi Maria Epicoco
La parabola dell’amministrazione disonesto raccontata da Gesù nel Vangelo di oggi sembra l’elogio della disonestà. Un uomo amministra i beni di un padrone molto ricco. Quest’ultimo decide di togliergli l’amministrazione perché ha saputo che per anni se ne è approfittato egoisticamente. Così l’amministratore per salvarsi dalla rovina, abbona una serie innumerevole di debiti del suo padrone per ingraziarsi il popolo dei creditori e trovare così accoglienza una volta finito in mezzo ad una strada.
Gesù chiosa questa storia con un’affermazione che lascia senza parole: “Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”. Perché tutto questo? Il padrone è ovviamente Dio, e la fine dell’amministratore ha a che fare con l’imminente avvicinarsi della morte. Quando sai che ormai hai fatto molte cose sbagliate nella vita e che non puoi più cambiarle, in che modo puoi tentare di salvarti? Gesù dice: amando di più, e usando una sovrabbondanza di misericordia.
Questo amore e questa misericordia però non sono nostri, ma di Dio. Egli è contento quando distribuiamo il Suo Amore ovunque anche in maniera eccessiva, perché esso è infinito e in nessun modo possiamo realmente recare a Lui alcun danno. Quindi se pensi di aver fatto tante cose sbagliate nella vita e che non puoi più riaggiustare, comportati come quest’uomo: ama di più e perdona senza troppi calcoli sapendo che saranno le persone che avrai amato e perdonato che ti salveranno nel giudizio finale.
Intenzione di preghiera
Perché la nostra lotta contro le ingiustizie sia mossa dall’amore per chi è debole e non dall’invidia per chi è potente.
Don’t Forget!

Festa di san Matteo, Apostolo ed Evangelista, che, detto Levi, chiamato da Gesù a seguirlo, lasciò tutto ed eletto tra gli Apostoli, scrisse un Vangelo, in cui si proclama che Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo, ha portato a compimento la promessa dell’Antico Testamento. Matteo era un esattore delle tasse a Cafarnao quando Gesù lo chiamò e lui lo seguì subito. Nei Vangeli Luca e Marco è chiamato anche Levi, ma tra i Dodici Apostoli appare come Matteo.
Poco si sa della sua vita, ma scrisse un Vangelo, originariamente in aramaico, destinato soprattutto ai cristiani ebrei, mostrando Gesù come compimento della Legge mosaica e collegando di continuo i suoi insegnamenti all’Antico Testamento. Matteo racconta anche il futuro della comunità di Gesù e del Regno, con la venuta del Figlio dell’Uomo. Il suo Vangelo, tradotto in greco, divenne strumento di predicazione e liturgia. Matteo è citato negli Atti degli Apostoli, presente all’elezione di Mattia e alla Pentecoste, predicò in Palestina e viene venerato dalla Chiesa come martire..
Avvenne il 21 settembre…
19 a.C. – Muore a Brindisi Publio Virgilio Marone
1792 – La Convenzione vota per l’abolizione della monarchia: nasce la Prima Repubblica francese.
1924 – Inaugurato a Lainate la prima autostrada del mondo, la Milano Laghi
1932 – Fondazione del Regno dell’Arabia Saudita.
1964 – Malta ottiene l’indipendenza dal Regno Unito ed entra in vigore la Costituzione di Malta.
1990 – Il giudice Rosario Livatino viene assassinato dalla mafia.
1991 – L’Armenia è riconosciuta indipendente dall’Unione Sovietica.
2003 – La sonda Galileo termina la sua missione schiantandosi su Giove.
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