Domenica 22 settembre 2024

     

    XXV settimana T. Ordinario

     

    Aforisma da S. Giacomo 3,16

    Fratelli miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera.

     

    Preghiera

    O Dio, Padre di tutti gli uomini, tu vuoi che gli ultimi siano i primi e fai di un fanciullo la misura del tuo regno; donaci la sapienza che viene dall’alto, perché accogliamo la parola del tuo Figlio e comprendiamo che davanti a te il più grande è colui che serve. Per il nostro Signore Gesù Cristo Tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di Dio della XXV domenica Tempo Ordinario

    Sapienza 2,12.17-20; Salmo 53; Giacomo 3,16-4,3,; Marco 9,30-37

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà».

    Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafarnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».

    E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

     

    Riflessione

    In questo brano di Vangelo la comunicazione fra Gesù e i discepoli è bloccata: essi hanno paura di fargli domande e hanno vergogna di dargli risposte: è evidente che in questo modo non solo viene meno la comunicazione, ma diventa totale l’incomprensione. Mentre il maestro parla del tragico destino che l’aspetta, i dodici continuano a spintonarsi tra di loro per la conquista dei primi posti.

    Se, a differenza dei tanti moralisti di ogni tempo, Gesù non si stupisce dell’incomprensione dei suoi amici, non è solo perché conosce cosa si nasconde nel cuore dell’uomo, ma soprattutto perché sa che la Parola divina per essere capita deve compiersi, deve cioè realizzare ciò che promette. Ecco perché Gesù, Parola divina incarnata, trascina letteralmente i dodici dietro a sé verso il suo compimento cioè verso la morte e risurrezione, l’evento culminante che chiarirà ogni cosa e renderà realizzabile persino da dei poveruomini il progetto di Dio.

    Non si tratta solo di cattiva disposizione o di malavoglia se la Parola di Dio fatica a farsi strada nella vita dei credenti: essa infatti ha bisogno di “compiersi”, di incarnarsi in ognuno di noi fino a che con S. Paolo riusciamo a dire “di non voler sapere altro se non Gesù Cristo e questi crocifisso”. È un processo lungo e faticoso che, se accolto, realizza nel credente il miracolo della conversione, dove l’ambizione ai primi posti, la tentazione del potere, cede il passo alla scelta volontaria del servizio e dell’ultimo posto.

    Questo prodigioso cambio fa capire il paradosso evangelico che ci propone di ridiventare come bambini dopo che abbiamo fatto un’enorme fatica per diventare grandi, adulti e responsabili. Nella società di allora i bambini contavano ben poco, erano il segno vivente dell’umiltà, della povertà e della totale dipendenza.

    Per noi l’invito del Signore non significa buttar via i frutti dell’educazione che abbiamo ricevuto, ma indirizzarli nel senso dell’umiltà che rinuncia all’affermazione di sé a tutti i costi; della povertà di chi sa di ricevere tutto da Dio e accetta di dipendere da lui; del servizio che con gioia fa dono della propria vita.

     

    Intenzione di preghiera

     Per coloro che si arricchiscono vendendo armi e alimentando guerra, vendetta e odio: Dio tocchi loro il cuore prima che procurino altro male all’umanità, preghiamo.

     

    Don’t Forget! Santo del giorno

    SS. MAURIZIO, CANDIDO, ESSUPERIO, VITTORE e compagni martiri della Legione Tebea

    Abbiamo loro notizie da Euleterio, vescovo di Lione, che racconta di centinaia di soldati martiri capitanati da Maurizio. Questi soldati, appartenenti alla legione “tebea” di Massimiano Erculeo, furono sterminati perché si rifiutarono di andare in Gallia a perseguitare cristiani.

    Dalle ricerche storiche fatte fino ad oggi, risulta che, prima della grande persecuzione di Diocleziano, probabilmente attorno al 286, Massimiano Erculeo intraprese una spedizione in Gallia contro Bagaudi.

    Alcuni soldati della legione, probabilmente una coorte capitata da Maurizio, si rifiutarono di celebrare in onore degli dei e furono martirizzati presso Agaunum, nel Vallese. In questa regione, dove loro culto è molto antico, nel 1893 è stata trovata una basilica risalente a quell’epoca.

     

    Domenica 22 settembre 2024

    DOMENICA 22-9-2024

    RADUNO EX-ALLIEVI DON BEPO

    Oggi, domenica 22 settembre presso il Conventino – Casa del Giovane si tiene l’annuale raduno degli ex Allievi. Per quest’anno non è stato possibile celebrare l’incontro nella Sede storica di casa centrale in via Gavazzeni n.3 perché l’area è interessata a una grande e improrogabile opera di ristrutturazione. L’appuntamento è alle ore 10,00 nell’auditorium di Casa del Giovane col seguente programma:

    • Saluto del Superiore don Davide Rota
    • Aggiornamento sullo stato dei lavori da parte del Presidente dell’Opera del Patronato, lavori che inizieranno a breve e dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2025
    • Informazioni sulla ricollocazione / spostamento di 160 ospiti africani in 20 container che possono ospitare comodamente fino a 8 persone ciascuno.
    • Don Arturo Bellini, vicepostulatore aggiorna sulla Causa di Beatificazione / Canonizzazione del Servo di Dio don Bepo Vavassori.

    Ore 11,00: S. Messa nello stesso auditorium della Casa del Giovane

    Ore 12,00: pranzo presso la mensa della Casa del Giovane

     

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