Domenica 25 dicembre 2022

     

    Tempo di Natale

    Natale di Nostro Signore Gesù Cristo

     

    Antifona

    Oggi su di noi splenderà la luce, perché è nato per noi il Signore; Dio onnipotente sarà il suo nome,
    Principe della pace, Padre dell’eternità: il suo regno non avrà fine.

     

    Preghiera del giorno

    Signore, Dio onnipotente, che ci avvolgi della nuova luce del tuo Verbo fatto uomo, fa’ che risplenda nelle nostre opere il mistero della fede che rifulge nel nostro Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen.

     

    Parola di Dio del giorno

    MESSA DELLA NOTTE

    Isaia 9,1-6; Tito 2,11 14; Luca 2,1-14

    MESSA DELL’ AURORA

    Isaia 62,11-12; Tito 3,4-7; Luca 2,15-20

    MESSA DEL GIORNO

    Isaia 52,7-10; Ebrei 1,1-6; Giovanni 1,1-18 

    In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.

    Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazareth, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.

    Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce.

    Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».

    E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

     

    Riflessione del giorno di don Luigi Serenthà

    È Natale, Signore. O è già subito Pasqua? Il legno del presepio è duro, come il legno della croce. Il freddo ti punge, quasi corona di spine. L’odio dei potenti ti spia e ti teme. Fuga affannosa nella notte. Sangue innocente di coetanei, presagio del tuo sangue.

    Lamento di madri desolate, eco del pianto di tua Madre. Quanti segni di morte, Signore, in questa tua nascita. Comincia così il tuo cammino tra noi, la tua ostinata decisione di essere Dio, non di sembrarlo. Le pietre non divertano pane. Non ti lancerai dalla dorata cima del tempio. Non conquisterai i regni dell’uomo.

    Costruisci la tua vita di ogni giorno raccogliendo con cura meticolosa, con paziente amore, tutto quello che noi scartiamo: gli stracci della nostra povertà, le piaghe del nostro dolore, i pesi che non sappiamo portare; le infamie che non vogliamo riconoscere. Grazie, Signore, per questa ostinazione, per questo sparire, per questo ritrarti, che schiude un libero spazio per la mia libera decisione di amarti.

    Dio che ti nascondi, Dio che non sembri Dio, Dio degli stracci e delle piaghe, Dio dei pesi e delle infamie, io ti amo. Non so come dirtelo, ho paura di dirtelo, perché talvolta mi spavento e ritiro la parola; eppure sento che devo dirtelo: io ti amo. In questa possibilità di amarti, che la tua povertà mi schiude, divento veramente uomo. Amo gli stracci, le piaghe, i pesi di ogni fratello.

    Piango le infamie di tutto il mondo. Scopro di essere uomo, non di sembrarlo. Il tuo Natale è il mio natale. Nella gioia di questo nascere, nello stupore di poterti amare, nel dono immenso di vivere insieme, io accetto, io voglio, io chiedo che anche per me, Signore, sia subito Pasqua.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché nel giorno in cui nasce suo Figlio, Dio ci conceda una tregua dai mali che affliggono il mondo e l’umanità.

     

    Don’t Forget! Santo Natale 2022

    Siamo giunti al giorno di Natale, in cui celebriamo l’inizio della vita eterna nella nascita di Nostro Signore Gesù a Betlemme: da quel primo Natale di 2022 anni fa la vita è tutto e solo un passare da un inizio all’altro, verso l’inizio che non avrà fine.  

    È per questo che a fine 2022 vogliamo esprimere i più profondi sentimenti di gratitudine a chi si è impegnato a far ripartire ogni giorno le realtà belle e buone che rendono la vita degna di essere vissuta. A chi ha impedito alle delusioni di troncare le amicizie e ha pazientemente ricucito i legami logorati dal tempo e dall’abitudine. A chi ci ha aiutato all’interno del Patronato a fare bene il nostro dovere di creare solidarietà e fraternità.

    A chi si è preso cura di noi che a nostra volta cerchiamo di prenderci cura dei più poveri e bisognosi. Dei nostri sbagli, chiediamo scusa con tutto il cuore e se qualcuno avesse sbagliato con noi, sappia che è tutto dimenticato. A tutti i più cari auguri di Buon Natale e felice anno 2023 nella promessa del ricordo quotidiano nella preghiera e nel paziente esercizio della carità.

    La grande famiglia del Patronato S. Vincenzo

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