Domenica 29 maggio 2022

     

    Settima settimana di pasqua

    Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo

     

    Aforisma del giorno di Papa Francesco

    Siamo una società che non sa più piangere ed è caduta nella globalizzazione dell’indifferenza.

     

    Preghiera del giorno

    Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Parola di Dio del giorno

    Ascensione di N. S. Gesù Cristo Atti 1,1-11; Salmo 46; Ebrei 9,24-28; 10,19-23; Luca 24,46-53

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo gior­no, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

    Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto». Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo.

    Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

    L’Ascensione di Cristo di Hans Süss von Kulmbach

     

    Riflessione del giorno

    Anche l’Ascensione, come ogni altra esperienza umana di separazione, porta in sé un significato profondo che l’autore del Piccolo Principe così descrive: “Io oggi torno a casa…E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre) sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre mio amico…e quando guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una delle stelle, visto che riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero…e allora sarà come se ti avessi regalato, invece delle stelle, migliaia di campanellini che sanno ridere”.

     C’è di più: è nel segno dell’abbandono, della perdita che si compie la misteriosa logica divina per cui solo “chi avrà perduto la propria vita, la troverà”. Infatti la salvezza dell’umanità inizia col Figlio di Dio che abbandona la gloria celeste perdendola, per permettere a noi di guadagnarla; si compie con Dio che nella morte del Figlio perde sé stesso come Padre, per poter acquistare noi come figli.

    Culmina nell’abbandono della croce dove il Figlio dell’Uomo perde la sua vita, affinché noi possiamo trovare vita eterna; continua con l’invito rivolto da Gesù ad ogni credente a perdere la propria esistenza facendone dono per suo amore, così da guadagnarla per sempre.

    Ecco perché, giunto alla fine della sua vicenda umana, anche Gesù deve essere perduto dai suoi discepoli i quali solo accettando di non possederlo più nella carne e riconsegnandolo al Padre, potranno continuare a riceverlo in dono perché Dio, che “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”, continuerà a donarcelo fino alla consumazione dei secoli.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché la chiesa, chiamata a vivere il periodo di mezzo tra la tua venuta e il regno dei cieli, sappia sempre mantenere salde le sue radici e libero il suo sguardo verso il futuro.

     

    Don’t forget!

    56.a giornata mondiale per le comunicazioni sociali

    Giornata mondiale dei Peacekeeper dell’ONU

    XXI giornata nazionale del sollievo dalla sofferenza

     

    Santo del giorno

    ROLANDO RIVI nasce il 7-1-1931 a S. Valentino, nel Comune di Castellarano (R.E.). Fanciullo intelligente e vivace, è chierichetto e si sente chiamato a diventare sacerdote. Nel 1942 entra in Seminario e veste l’abito talare: si distingue per lo studio, la preghiera intensa, la bontà verso tutti.

    Nell’estate del 1944 il Seminario viene chiuso per la guerra e Rolando torna a casa, ma continua a fare vita da seminarista, indossando sempre l’abito talare. Il 13 aprile 1945 Rolando viene ucciso da alcuni partigiani comunisti a Piane di Monchio (Modena) per la sola colpa di indossare la talare e testimoniare la fede cristiana. Il 5-10-2013 a Modena Rolando è stato proclamato beato e martire.

    Oggi si celebra anche il PAPA S. PAOLO VI.

     

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