XXII settimana Tempo Ordinario
Frase dal profeta Geremia
Dicevo: «Non penserò più a Dio, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.
Preghiera del giorno
Rinnovaci con il tuo Spirito di verità, o Padre, perché non ci lasciamo deviare dalle seduzioni del mondo, ma come veri discepoli, convocati dalla tua parola, sappiamo discernere ciò che è buono e a te gradito, per portare ogni giorno la croce sulle orme di Cristo nostra speranza. Egli è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio del giorno
Geremia 20, 7-9; Salmo 62; Romani 12,1-2; Matteo 16,21-27
“Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”
In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai».
Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.
Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».
Riflessione del giorno
Il Vangelo di oggi dimostra come il povero Pietro non abbia capito con chi ha a che fare e -ciò che è più grave- non intenda accettare le conseguenze della sua affermazione: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Non si tratta di stupidità o malafede, ma dell’illusione che la vita e l’amore si possano guadagnare senza il dono di sé, senza la dura necessità di perdere sé stessi “perché –dice Gesù- chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita, la troverà”.
Non è un caso che il rimprovero a Pietro ricalchi nella sostanza e nella forma, l’invettiva del Signore contro il diavolo che lo tentava nel deserto (Mt 4,10): infatti non c’è nulla di più demoniaco, dell’illusione di un amore ridotto a sentimento, di una vita vissuta al risparmio, della sequela di Gesù che escluda la croce. Il rimprovero a Pietro è rivolto anche a noi, perché in fondo come tutti, siamo tentati di amare la menzogna più della verità: anzi le illusioni e le pretese sono diventate uno stile di vita così condiviso, diffuso e radicato, che la realtà è divenuta insopportabile.
Ma verrà il giorno in cui finalmente apriremo gli occhi e comprenderemo che non c’è un altro modo di salvare sé stessi e il mondo che lasciarsi caricare della croce. Allora diremo anche noi come Geremia nella prima lettura di oggi: “Come potevamo sapere, Signore, che il tuo amore ci avrebbe fatto così male?”. Ma proprio in quel momento anche noi come il profeta sentiremo l’incontenibile amore divino arderci in petto che ci costringerà a proclamare le sue lodi e ad annunciare le sue meraviglie.
Intenzione di Preghiera
Preghiamo perché riusciamo a comprendere che solo la sottomissione alla volontà di Dio, la sequela di Gesù e l’ascolto dello Spirito Santo sono la via della libertà, della gioia e della vita.
Don’t Forget! Santo del giorno
S. Gregorio Magno (Papa dal 03/09/590 al 12/03/604)
Nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, prefetto di Roma. Divenne poi monaco e abate del monastero di S. Andrea sul Celio. Eletto Papa, ricevette l’ordinazione episcopale il 3-9-590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell’azione missionaria.
Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo. Morì il 12 marzo 604. Patronato: Cantanti, Musicisti, Papi
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