XXII settimana T. Ordinario

     

    Aforisma dalla lettera di S. Giacomo

    “La fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali.”

     

    Preghiera

    O Padre, che scegli i piccoli e i poveri per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno, aiutaci a dire la tua parola di coraggio a tutti gli smarriti di cuore, perché si sciolgano le loro lingue e tanta umanità malata, incapace perfino di pregarti, canti con noi le tue meraviglie. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di Dio della 23a domenica del Tempo Ordinario anno B 

    Letture Isaia 35,4-7a; Salmo 145; Giacomo 2,1-5; Marco 7,31-37

    In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!».

    E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».».

     

    Riflessione commento al vangelo

    Un sordomuto. Assomiglia molto a noi, quando siamo nel peccato. Possiamo avere accanto Dio, che ci sussurra le parole più dolci e imperiose. Non lo sentiamo. Possiamo aver vicino le persone più acute e più buone, che desiderano aiutarci. Non prestiamo attenzione. O passiamo davanti a chi ha bisogno di un conforto, di una speranza. È come se fossimo soli al mondo, chiusi nel nostro egoismo.

    Ma se il sacramento di Cristo ci raggiunge… Può essere la Chiesa che battezza o ci offre il perdono a nome del Signore Gesù. Le dita, la saliva, l’“apriti” possono essere l’acqua o la mano benedicente che si leva su di noi: “Io ti battezzo”; “Io ti assolvo”. Allora avviene nuovamente il “miracolo”.

    Diventiamo capaci, per grazia, di udire le consolazioni e i suggerimenti e gli imperativi di Dio. Diventiamo capaci di rispondergli con la preghiera e con la vita. E il prossimo è colui che dev’essere ascoltato e confortato. Nasce la fraternità. Se ci lasciamo salvare dal Signore. Se aderiamo a lui con tutte le forze.  

       

    Intenzione di Preghiera

    Preghiamo per gli educatori alla fede, genitori, catechisti, perché insegnino ad ascoltare Dio e a parlargli con fiducia.

     

    Don’t Forget! Avvenne l’8 settembre…

    1565 – I Cavalieri di Malta fermano l’assedio turco a Malta iniziato il precedente 18 maggio

    1694 – Un terremoto in Irpinia e Basilicata causa circa 6000 vittime

    1941 – Inizia l’assedio di Leningrado da parte della Wehrmacht.

    1943 – L’armistizio di Cassibile, firmato il precedente 3-9, è reso pubblico dal proclama Badoglio.

    1991 – La Macedonia dichiara l’indipendenza dalla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

     

    Santo del giorno

    Nella data odierna le chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita di Maria, la madre del Signore. Il primo testo che racconta l’evento della nascita di Maria è il Protovangelo di Giacomo, uno scritto apocrifo, secondo il quale Maria sarebbe nata a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna.

    Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di S. Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. Questa celebrazione, che ricalca sul Cristo le prerogative della Madre, è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza.

    Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. E’ questo il motivo per cui di Maria (oltre che di S. Giovanni Battista e di Cristo) non si festeggia solo la ” nascita al cielo “, come avviene per gli altri santi, ma anche la venuta in questo mondo.

     

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