Che ci facevano da sei anni 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio nei depositi del porto di Beirut? Se lo son chiesti in tanti dopo la catastrofica esplosione che ha seminato morte e distruzione, compresi alcuni ospiti del Patronato parlando con i quali si è capito che la tragedia conferma la regola che chi fa le cose “ü tat al toc”, è più pericoloso di chi le fa con cattiveria. O, detto in altro modo: che gli stupidi e i superficiali sono più pericolosi dei delinquenti. I nigeriani hanno portato a conferma il fatto che i furti di greggio dagli oleodotti del loro paese, hanno provocato molti più morti del terrorismo di Boko Haram. Ne abbiamo approfittato per ricordare che gesti normali come pulire la stanza, ordinare le proprie cose, non sovraccaricare le prese di corrente, non cucinare in camera, rispettare regole e orari…non costano molto e in compenso evitano che si creino situazioni pericolose, come quelle di Beirut. Questi argomenti non convincono più di tanto, è vero, ma a noi sono bastate le parole di un africano che, a un tale che giustificava la sua sciatteria col pretesto che la struttura era vecchia, rispose: “Se qualcuno ti accoglie a casa sua, quella diventa anche tua e tu non puoi mettere condizioni, ma solo fare le cose bene, per non procurare guai a né te stesso né soprattutto a chi ti aiuta”.
– don Davide –
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