Entra nel cortile dondolando sulle sue gambe tozze da tracagnotto, la testa bassa e il viso schermato da occhiali scuri nel tentativo di nascondere i cerotti che lo ricoprono…Parlotta col gruppo di amici che lo ascoltano attenti; a un tratto fragorosa scoppia la risata: “Che c’è?” chiedo. “Niente, niente” rispondono ridendo, tutti meno l’incerottato. Che non brilli per intelligenza glielo si legge in faccia: campa di piccoli furti, poca cosa, giusto il necessario per il giorno. Ma ieri si è deciso a fare il grande salto: un furto in piena regola. L’avevano informato dell’ora in cui la casa sarebbe stata deserta e del denaro che vi avrebbe trovato; si erano però dimenticati di informarlo su chi fossero gli abitanti, gente tutt’altro che disposta a farsi intenerire dalle esigenze sue o di chicchessia. Colto di sorpresa a rovistare fra le loro cose, i suoi connazionali (perché proprio di loro si trattava) gli avevano concesso un’alternativa: ”Vuoi ti denunciamo alla polizia o che ti riempiamo di botte?”. Senza esitare aveva scelto la seconda.

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