nell’immagine L’Ultima cena di Philippe de Champaigne
Settimana Santa – Triduo Pasquale
Aforisma del giorno (Papa Francesco)
“L’Eucaristia, sebbene costituisca la pienezza della vita sacramentale, non è un premio per i perfetti ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli.”
Giovedì Santo
GIOVEDÌ SANTO: si commemora l’Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli, quando Cristo istituì l’Eucaristia e il Sacerdozio Ministeriale, e diede l’esempio dello stile di servizio attraverso il gesto della Lavanda dei Piedi.
È anche il giorno del tradimento di Giuda.
Al mattino si celebra l’Eucaristia solo nella Cattedrale, dove ha luogo la solenne Messa del Crisma, con la Consacrazione degli Oli e la Rinnovazione delle promesse presbiterali.
Gli Oli Santi sono gli oli che si useranno durante tutto il corso dell’anno liturgico per celebrare i Sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Unzione degli infermi.
Alla sera si celebra la Messa nella Cena del Signore e inizia il Triduo Pasquale.
In questa Messa si fa memoria dell’Ultima Cena prima della passione di Gesù e si commemora l’istituzione dell’Eucarestia e del Sacerdozio Ministeriale e il comandamento dell’amore.
Si svolge anche la lavanda dei piedi.
DANIELE CRESPI ANNO 1625 TITOLO L’ULTIMA CENA
Preghiera del giorno
DOV’È CARITÀ E AMORE, LÌ C’È DIO.
Ci ha riuniti tutti insieme Cristo, amore.
Rallegriamoci, esultiamo nel Signore!
Temiamo e amiamo il Dio vivente, e amiamoci tra noi con cuore sincero.
DOV’È CARITÀ E AMORE
Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo: evitiamo di dividerci tra noi, via le lotte maligne, via le liti e regni in mezzo a noi Cristo Dio.
DOV’È CARITÀ E AMORE
Fa’ che un giorno contempliamo il tuo volto nella gloria dei beati, Cristo Dio.
E sarà gioia immensa, gioia vera: durerà per tutti i secoli senza fine.
DOV’È CARITÀ E AMORE
Parola di dio del giorno
Esodo 12, 1-8. 11-14; Salmo 115; 1Corinzi 11, 23-26; Giovanni 13, 1-15
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Riflessione del giorno
Il sacerdozio nasce dall’Eucaristia: è il dono dell’unità.
Il Concilio Vaticano II afferma: «I Presbiteri… a immagine di Cristo, sommo ed eterno Sacerdote, sono consacrati per predicare il vangelo, pascere i fedeli e celebrare il culto divino, quali veri sacerdoti dei Nuovo Testamento…
Esercitando, secondo la loro parte di autorità, l’ufficio di Cristo Pastore e Capo, raccolgono la famiglia di Dio, quale insieme di fratelli animati da un solo spirito, e per mezzo di Cristo nello Spirito li portano al Padre.
Il senso ultimo del sacerdozio di Cristo e di ogni sacerdozio che da lui trae origine, è quello di essere modello per tutti coloro che offrendosi in lui, con lui, per lui in sacrificio a Dio gradito, mettono la loro vita a servizio dei fratelli….
Cristo e il suo mistero vive e perdura nella Chiesa; la Chiesa non fa altro che rendere attuale questo mistero di salvezza mediante la Parola, il Sacrificio, i Sacramenti, mentre riceve in sé per la forza dello Spirito Santo, la vita del suo Signore da testimoniare nel mondo…”
Intenzione di preghiera del giorno
Preghiamo per tutti noi affinché condividendo il pane eucaristico sappiamo anche condividere il pane quotidiano, mettendo in comune quello che abbiamo e che siamo.
Don’t Forget!
- Ore 9,30: in Cattedrale celebrazione solenne della S. Messa del Crisma con il Vescovo
- Tutto il pomeriggio: possibilità di confessarsi
- Ore 20,00: chiesa casa centrale del PSV: celebrazione della Messa “in cena Domini”
Santo del giorno
Ugo di Grenoble venne alla luce nel 1053 a Châteauneuf-sur-Lers, nel Delfinato (Francia) e morì a Grenoble il 1° aprile 1132 dopo 52 anni di episcopato.
Nato da nobile famiglia, fu educato dalla madre a una vita di elemosina, preghiera e digiuno.
A soli 27 anni era già vescovo di Grenoble.
Da allora, per tutta la vita, conciliò con abnegazione l’attrazione forte verso la vita eremitica e il cenobio e la fedeltà al servizio episcopale, che svolse con grande ardore, secondo lo spirito di riforma della Chiesa che caratterizzò il pontificato di Gregorio VII.
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