Giovedì 11 dicembre 2025

     

    2.a settimana tempo di Avvento

     

    Avvenne l’11 dicembre…

    1602 – A Ginevra inizia la battaglia dell’Escalade.

    1901 – Guglielmo Marconi invia il primo segnale radio transatlantico.

    1937 – L’Italia esce dalla Società delle Nazioni.

    1946 – Viene fondato l’UNICEF per gli orfani della 2.a guerra mondiale

    1991 – A Maastricht nasce l’Unione europea.

     

    Aforisma di Madre Teresa di Calcutta

    “Ieri non è più, domani non è ancora. Non abbiamo che il giorno d’oggi. Cominciamo allora.”

     

    Santo del giorno

    Quella del IV secolo era una Chiesa impegnata a definire la sua identità, sia per quanto riguarda il contenuto del Credo sia nella determinazione del suo ruolo pubblico sociale. Dopo la pace costantiniana, infatti, la fede cristiana non era più una realtà da nascondere. In questo contesto si inserisce l’opera di papa Damaso I che era nato in Spagna, ma compì la sua educazione in Roma, dove si era recato ancor giovanissimo.

    Per la sua aperta intelligenza e per la sua sentita pietà, gli vennero conferiti presto gli ordini sacri e rimase presso Papa Liberio. Quando questi fu esiliato a Berea dall’imperatore Costanzo, Damaso lo seguì e con lui s’occupò del buon andamento della Chiesa. Alla morte di Liberio, nel 366, fu eletto a succedergli per unanime consenso, contando sessant’anni di età.

    Eletto nel 366 dopo un duro scontro tra fazioni opposte si dedicò a consolidare il primato della sede petrina, oltre che a ridurre la portata delle eresie. La sua opera più preziosa fu la conservazione delle catacombe e la promozione della memoria dei martiri romani. 

     

    Preghiera Colletta

    Dio onnipotente, che ci comandi di preparare la via a Cristo Signore, donaci, nella tua benevolenza, di non lasciarci abbattere dalle nostre debolezze, mentre attendiamo la consolante presenza del medico celeste. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di dio Matteo 11,11-15

    In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

     

    Riflessione di Leonardo Becchetti

    Le persone con alta religiosità – misurata tramite auto-valutazione, frequenza della preghiera o partecipazione ai servizi religiosi – riportano livelli significativamente più elevati di soddisfazione di vita rispetto ai non credenti o ai non praticanti. Uno studio su questo tema identifica sei meccanismi attraverso cui la religiosità contribuisce a essere soddisfatti della vita che si conduce:

    1/ Senso della vita: la religione offre una cornice di significato, scopo e direzione (chi siamo dove andiamo perché il male…) È il canale più forte: aumenta di oltre l’11% la probabilità di dichiarare il massimo livello di “senso della vita”.

    2/ Resilienza agli shock negativi: credere aiuta a interpretare e contestualizzare le avversità, riducendo l’impatto di lutti, malattie, problemi economici. Chi è più religioso è più resiliente

    3/ Minore sofferenza relativo allo svantaggio economico Per le persone religiose essere in basso nella distribuzione del reddito incide meno negativamente sulla soddisfazione di vita poiché la religione dà dignità agli ultimi (“gli ultimi saranno i primi”).

    4 Più relazioni sociali e qualità dei legami: La religiosità aumenta la frequenza e l’intensità dei “beni relazionali”: amicizie, incontri, comunità. E le relazioni sono tra i principali driver della felicità.

    5/ Attendance premium (= premio della partecipazione) Chi frequenta celebrazioni religiose – soprattutto cattolici, ortodossi e protestanti – gode di un extra-beneficio legato a rituali, comunità e appartenenza.

    6/ Effetto Tertullianum: esternalità positive sui non credenti. Anche i non religiosi vivono meglio in regioni più religiose. Perché? Più capitale sociale, fiducia, norme cooperative e minor conflittualità.

    I risultati di questa inchiesta confermano conferma l’idea che gli esseri umani sono “cercatori di senso”, alla ricerca di significato, relazioni e comunità. La religione – quando vissuta con coerenza e profondità – contribuisce significativamente a tutto ciò.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché viviamo il tempo di Avvento in spirito di preghiera e intensificando la carità verso il prossimo e la pratica della vita buona.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    MERCOLEDÌ 10 DICEMBRE – OSLO, NORVEGIA

    Una foto della vincitrice del Premio Nobel per la Pace, María Corina Machado, esposta durante la cerimonia di premiazione a cui ha partecipato sua figlia Ana Corina Sosa

    (OLE BERG-RUSTEN/NTB SCANPIX VIA AP)

     

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