Giovedì 12 dicembre 2024

     

    II settimana di Avvento

     

    Avvenne il 12 dicembre…

    1531 – Apparizione di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico

    1602 – Termina, con la vittoria degli svizzeri, la battaglia dell’Escalade.

    1913 – La Gioconda, due anni dopo il furto dal museo del Louvre, è recuperata a Firenze.

    1963 – Il Kenya ottiene l’indipendenza dal Regno Unito.

    1969 – Strage P.za Fontana a Milano: bomba esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura con 17 morti e 88 feriti.

    2000 – La Corte suprema USA emette il verdetto nel caso di George W. Bush contro Al Gore, di fatto decidendo le elezioni presidenziali del 2000.

     

    aforisma di S. Agostino

    “Noi non abbiamo conosciuto Gesù nella carne, e tuttavia ci è stato concesso di mangiare la sua carne e di essere membra del suo corpo”.

     

    Preghiera

    Ridesta i nostri cuori, o Padre, a preparare le vie del tuo Figlio unigenito, e fa’ che, per la sua venuta, possiamo servirti con purezza di spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Una madre per tutti i popoli, che sa parlare a ogni cultura: è così che ancora oggi si presenta la Vergine di Guadalupe, vero cardine spirituale del Centro e Sud America. Apparve tra il 9 e il 12 dicembre 1531 a un indio messicano forse già sessantenne, Juan Diego Cuauhtlatoatzin, che è santo dal 2002.

    A quel tempo il Messico era terra di conquista ma anche di sfregio alla dignità umana, perché i conquistatori non ebbero pietà per gli indios. Per questo l’apparizione di Maria è un segno di cura nei confronti degli oppressi e dei sofferenti di tutto il mondo.

    Al veggente Maria affidò il compito di fa costruire una basilica dedicata a lei ma non fu facile convincere il vescovo: ci volle un prodigio, con l’immagine della Madonna che apparve sul mantello del contadino. Guadalupe è  il santuario mariano più visitato al mondo, con circa 20 milioni di pellegrini all’anno.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 11,11-15

    In quel tempo, Gesù disse alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.

    Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

     

    Riflessione “Il trattino – di don Bruno Ferrero”

    L’incisore di lapidi funerarie alzò lo scalpello e disse: “Ho finito”. L’uomo esaminò la pietra: la foto di suo padre, le due date 1916 e 2000 separate da un trattino di un paio di centimetri. Poi scosse la testa e disse: “Non so come spiegarmi, ma mi sembra così poco. Vede, mio padre ha avuto una vita piena, lunga, avventurosa.

    Vorrei si intuisse in qualche modo la sua infanzia in una grande famiglia, la campagna ricca di verde e di animali, i lavori pesanti, la soddisfazione di un buon raccolto, le preoccupazioni per i temporali estivi, la siccità… Poi la guerra, le divise, le tradotte, la ferita, la fuga da un campo di prigionia, l’incontro con mia madre…

    I figli che nascono, crescono, si sposano, i nipotini che arrivano uno dopo l’altro… Poi la vecchiaia serena, la malattia, certo, ma anche l’affetto, l’amore, l’entusiasmo, la passione, le lunghe giornate di lavoro, le ansie, le preoccupazioni, le gioie…”. L’incisore ascoltava con attenzione, poi impugnò lo scalpello e il martello e con quattro rapidi colpi allungò il trattino tra la data di nascita e quella di morte di quasi mezzo centimetro. 

    Si voltò verso l’uomo e fece: “Va meglio così?”. Non permettere che la tua vita a vita alla fine diventi un trattino tra due date, ma abbraccia ogni istante della tua vita e vivilo pienamente. Ma non rimandare: comincia subito, adesso. La vita infatti è tutto quello che sei e che hai.

     

    Intenzione di preghiera per la settimana

    Dopo la guerra Russo-Ucraina, dopo il conflitto in Terrasanta, un’altra guerra è iniziata in Siria: intensifichiamo di conseguenza le nostre preghiere per la pace.

     

    Don’t Forget! Divina Commedia di dante alighieri

    Inferno – Canto 2° – Note

     

    I PERSONAGGI CITATI DA DANTE NEL II° CANTO DELL’INFERNO
    Inferno – Canto 2° v. 7: «O Muse, o alto ingegno, or m’aiutate…».

    Le MUSE sono 9 divinità femminili figlie di Zeus e di Mnemosine (la Memoria) e la loro guida è Apollo. I loro nomi e le arti che rappresentano sono: Clio (=storia), Talia (=commedia), Erato (=poesia amorosa / canto corale), Euterpe (=poesia lirica / musica), Polimnia (=danza / mimica), Calliope (=poesia epica / elegia), Tersicore (=lirica corale / danza), Urania (=astronomia e geometria) e Melpomene (=tragedia).
    Inferno – Canto 2° v. 13: «Tu dici che di Silvïo il parente (=Enea)…».

    ENEA è personaggio della mitologia greca e romana, figlio di Anchise (cugino di Priamo re di Troia) e di Afrodite dea della bellezza. Enea è protagonista della Eneide di Virgilio, che narra la fuga da Troia e le lunghe peregrinazioni e gravi perdite causate dall’ira di Giunone. La vicenda si conclude con l’arrivo nel Lazio, dove Enea sposa Lavinia, figlia del re Latino. Da Enea e Creusa figlia di Priamo era nato Ascanio. Dalle nozze dell’eroe con Lavinia nascerà Silvio dopo la morte del padre: sua madre Lavinia lo nasconde per timore che Ascanio, re di Alba Longa, gli faccia del male. Alla sua morte, SILVIO gli succede sul trono e regna per 30 anni. Enea è ricordato perché dalla sua discendenza è stata fondata Roma. 

    Inferno – Canto 2° v. 28: «Andovvi poi lo Vas d’elezione (S. Paolo)».

    S. PAOLO (4–67 d. C.) è citato da Dante perché da vivo afferma di essere stato rapito al «terzo cielo» (2 Cor 12,2) e come apostolo per eccellenza (vaso di elezione)

     

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