Giovedì 16 dicembre 2021

     

    3a Settimana di Avvento

     

    Aforisma del giorno di Pascal Blaise

    La felicità è una merce favolosa: più se ne dà e più se ne ha.

     

    Preghiera del giorno

    La tua grandezza, Signore, è per noi invisibile; la tua bontà è visibile davanti a noi. Tacerò, mio Signore, sulla tua grandezza, ma parlerò della tua bontà.

    La tua bontà ti ha afferrato e ti ha piegato verso la nostra malvagità. La tua bontà ha fatto di te un Bambino; la tua bontà ha fatto di te un uomo. La tua grandezza si è contratta e distesa. Gloria a colui che divenne terrestre, lui che per sua natura era celeste.

    Per il suo amore divenne primogenito di Maria, lui che era primogenito di Dio. Divenne figlio di Giuseppe, lui che è figlio dell’Altissimo. Divenne uomo per sua volontà, lui che è Dio per sua natura. Gloriosa, la tua volontà e natura! Benedetta la tua gloria, rivestitasi della nostra immagine!

     

    Santo del giorno

    Nata nel 931 da Rodolfo, re di Borgogna, e da Berta, figlia di Burcardo, duca di Svevia, Adelaide a sei anni rimane orfana di padre e nel 947 sposa Lotario, re d’Italia.

    Rimasta vedova dopo soli tre anni di matrimonio, viene perseguitata e messa in prigione da Berengario II del Friuli, che si era impadronito del regno d’Italia, essendosi lei rifiutata di sposarne il figlio. Liberata da Ottone I, lo sposerà e ne avrà tre figli, tra cui il futuro Ottone II.

    Nel 962 papa Giovanni XII la incorona con il marito Ottone I. Attenta agli ultimi e agli indigenti, Adelaide è in stretti rapporti con il movimento di riforma di Cluny. Costruisce chiese e monasteri, beneficando particolarmente i cenobi di Peterlingen, S. Salvatore di Pavia e Selz.

    In questo monastero benedettino, da lei fondato presso Strasburgo, Adelaide si ritira fino alla morte nel 999. Presto venerata come santa in Alsazia, fu canonizzata da Urbano II nel 1097.

     

    La Parola di Dio del giorno (Luca 7,24-30)

    Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re.

    Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

    Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della Legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro».

     

    Riflessione del giorno – detti e fatti dei padri del deserto

    Spiridione era un pastore: possedeva tanta santità da essere fatto pastore anche degli uomini e fu scelto per l’episcopato in una città di Cipro di nome Trimitunte.

    Per la sua grande modestia, anche da Vescovo continuava a pascolare le pecore. Una volta nel pieno della notte, alcuni ladri cercarono di rubargli le sue pecore, ma Dio che salva il pastore, salvò anche le pecore e i ladri rimasero legati presso la mandria da una forza misteriosa.

    Giunta l’alba, il pastore tornò dalle pecore e trovando i ladri con le mani legate dietro la schiena capì quel che era accaduto: quindi si mise a pregare e liberò i ladri. Dopo averli molto ammoniti ed esortati a vivere con il frutto delle loro giuste fatiche e non con il frutto dell’ingiustizia e dei furti, li congedò regalando a ciascuno di loro un capro e spiegando loro con amabilità: “Lo faccio, perché non sembri che abbiate vegliato tutta la notte invano”.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per chi vive di furti e delinquenza a spese del prossimo: perché il Santo Natale diventi l’occasione per una ripartenza di vita onesta e virtuosa. 

     

    Don’t Forget! I Martiri d’Inghilterra

    Enrico VIII

    Elisabetta 1.a

    Giacomo 1°

    Olivier Cromwell

    La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu il re Enrico VIII, che provocò lo Scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.

    Artefici più o meno cruenti furono i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), la terribile Elisabetta I, la “regina vergine” († 1603), Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell, Carlo II Stuart. In 150 anni di persecuzione, furono uccisi migliaia di cattolici inglesi di ogni ramo sociale, testimoniando l’attaccamento alla fede cattolica e al papa e rifiutando i giuramenti di fedeltà al re e alla religione di Stato.

    Primi a morire come gloriosi martiri, il 4/5 e il 15/6 del 1535, furono 19 monaci Certosini, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra. L’ultima vittima fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11-7-1681. L’odio dei nemici del cattolicesimo, dai re ai puritani, dagli avventurieri agli spregevoli ecclesiastici eretici e scismatici, ai calvinisti, era così esasperato che inventarono efferati sistemi di tortura e per i cattolici arrestati.

    In particolare la persecuzione si accanì contro i sacerdoti e gesuiti, che dalla Francia e da Roma, clandestinamente arrivavano come missionari in Inghilterra per cercare di riconvertire gli scismatici: erano infatti considerati traditori dello Stato, in quanto inglesi rifugiatosi all’estero e preparati in opportuni Seminari per il loro ritorno.

    Tranne rarissime eccezioni, come i funzionari di alto rango (Tommaso Moro, Giovanni Fisher, Margherita Pole) decapitati o uccisi velocemente, tutti gli altri subirono prima della morte, indicibili sofferenze, con interrogatori estenuanti, carcere duro, torture spaventose alla fine delle quali li attendeva una morte orribile: infatti venivano impiccati, ma poco prima del soffocamento, erano liberati dal cappio e, ancora coscienti, venivano sventrati.

    Dopo di ciò con una bestialità che superava ogni limite, i corpi erano squartati e i poveri tronconi cosparsi di pece, erano appesi alle porte e nelle piazze della città a monito per tutti. Solo nel 1850 con la restaurazione della Gerarchia Cattolica in Inghilterra e Galles, si ebbe la possibilità di beatificare i martiri, nonostante i due / tre secoli trascorsi.

    Nel 1874 l’arcivescovo di Westminster inviò a Roma un elenco di 360 nomi con le prove per ognuno. A partire dal 1886, i martiri a gruppi furono beatificati dai Sommi Pontefici e una quarantina sono stati anche canonizzati nel 1970. Altri 85 nel 1987 furono beatificati da papa Giovanni Polo II a Roma, con il capofila Giorgio Haydock.

    Di essi 63 sono preti, di cui 2 gesuiti, 1 domenicano, 5 francescani e 55 diocesani; gli altri 22 sono laici, fra cui il tipografo William Carter. Né la chiesa anglicana, né i regnanti né i vari governi inglesi hanno mai riconosciuto la spaventosa efferatezza della persecuzione da loro messa in atto per secoli contro la chiesa cattolica e contro migliaia di loro stessi concittadini. 

     

    S. Thomas Moore

    B. John Houghton

    S. John Fisher

    S. Olivier Plunket

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