XXVIII settimana T. Ordinario
Avvenne il 17 ottobre…
743 – Vittoria cruciale di Carlo Martello nella battaglia di Poitiers scongiura l’avanzata di El Andalus
1469 – Ferdinando II d’Aragona sposa Isabella di Castiglia.
1933 – Albert Einstein abbandona la Germania nazista ed emigra negli Stati Uniti d’America.
1970 – Anwar al-Sadat diventa presidente dell’Egitto
1973 – Paesi dell’OPEC: embargo del petrolio contro le nazioni occidentali: inizia la crisi petrolifera.
Aforisma la sapienza dei Chassidim
«La qualità della nostra conversazione rispecchia la qualità della nostra anima. Un discorso ozioso è un chiacchierare sconsiderato, che suggerisce l’idea di una mente sventata. Se vogliamo migliorare la seconda, dobbiamo migliorare il primo».
Preghiera
Dio onnipotente ed eterno, che nella testimonianza dei tuoi martiri edifichi il corpo mistico della tua Chiesa, fa’ che la gloriosa passione, che meritò a S. Ignazio una corona immortale, doni protezione perenne a noi che confidiamo nella tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
S. IGNAZIO di ANTIOCHIA Fu il terzo vescovo di Antiochia, in Siria, città che fu la terza metropoli del mondo antico – dopo Roma e Alessandria d’Egitto – e di cui Pietro stesso era stato il primo vescovo. Non era cittadino romano, e pare che non fosse nato cristiano, convertendosi in età non più giovanissima.
Mentre era vescovo ad Antiochia, l’Imperatore Traiano dette inizio alla sua persecuzione. Arrestato e condannato, Ignazio fu condotto, in catene, da Antiochia a Roma dove si allestivano feste in onore dell’Imperatore e i cristiani dovevano servire da spettacolo, nel circo, sbranati dalle belve.
Durante il viaggio da Antiochia a Roma, Ignazio scrisse sette lettere, in cui raccomandava di fuggire il peccato, di guardarsi dagli errori degli Gnostici, di mantenere l’unità della Chiesa. Di un’altra cosa poi si raccomandava, soprattutto ai cristiani di Roma: di non intervenire in suo favore e di non salvarlo dal martirio. Nell’anno 107 fu dunque sbranato dalle belve.
Parola di dio del giorno
Il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche sua parola.
Riflessione
Lettera che Sammy Basso ha scritto il 22-9-2017, data ai genitori in busta chiusa e letta l’11/10 nell’omelia del suo funerale (2.a parte)
Ho cercato di vivere più pienamente possibile, tuttavia ho fatto i miei sbagli, come ogni persona, come ogni peccatore. Sognavo di diventare una persona di cui si parlasse nei libri di scuola, una persona che fosse degna di essere ricordata ai posteri, una persona che, come i grandi del passato, quando la si nomina, lo si fa con reverenza. Non nego che, sebbene la mia intenzione era di essere un grande della storia per avere fatto del bene, una parte di questo desiderio era anche dovuto ad egoismo. L’egoismo di chi semplicemente vuole sentirsi di più degli altri. Ho lottato con ogni mia forza questo malsano desiderio, sapendo bene che Dio non ama chi fa le cose per sé, ma nonostante ciò non sempre ci sono riuscito.
Mi rendo conto ora, mentre scrivo questa lettera, immaginando come sarà il mio ultimo momento nella Terra, che è il più stupido desiderio che si possa avere. La gloria personale, la grandezza, la fama, altro non sono che una cosa passeggera. L’amore che si crea nella vita invece è eterno, poiché Dio solo è eterno, e l’amore ci viene da Dio. Se c’è una cosa di cui non mi sono mai pentito, è quello di avere amato tante persone nella mia vita, e tanto. Eppur troppo poco. Chi mi conosce sa bene che non sono un tipo a cui piaccia dare consigli, ma questa è la mia ultima occasione… perciò ve ne prego amici miei, amate chi vi sta intorno, non dimenticatevi che i nostri compagni di viaggio non sono mai il mezzo ma la fine. Il mondo è buono se sappiamo dove guardare!
In molte cose, come vi ho già detto, sbagliavo! Per buona parte della mia vita ho pensato che non ci fossero eventi totalmente positivi o totalmente negativi, che dipendesse da noi vederne i lati belli o i lati oscuri. Certo, è una buona filosofia di vita, ma non è tutto! Un evento può essere negativo ed esserlo totalmente! Quello che spetta a noi non è nel trovarci qualcosa di positivo, quanto piuttosto di agire sulla retta via, sopportando, e, per amore degli altri, trasformare un evento negativo in uno positivo. Non si tratta di trovare i lati positivi quanto piuttosto di crearli, ed è questo a mio parere, la facoltà più importante che ci è stata data da Dio, la facoltà che più di tutti ci rende umani.
Intenzione di preghiera
Per i ragazzi che nelle nostre parrocchie hanno iniziato il catechismo affinché genitori, catechisti e sacerdoti si impegnino a fare tutto con serietà e impegno a beneficio dei loro figli.
Don’t Forget! Divina Commedia
Inferno – Canto 2°
28-30 Andovvi poi lo Vas d’elezione per recarne conforto a quella fede ch’è principio a la via di salvazione.
31-33 Ma io perché venirvi? o chi ‘l concede? Io non Enea, io non Paulo sono: me degno a ciò né io né altri ‘l crede.
34-36 Per che, se del venire io m’abbandono, temo che la venuta non sia folle. Se’ savio; intendi me’ ch’i’ non ragiono”.
37-39 E qual è quei che disvuol ciò che volle e per novi pensier cangia proposta, sì che dal cominciar tutto si tolle,
40-42 tal mi fec’io ‘n quella oscura costa, perché, pensando consumai la ‘mpresa che fu nel cominciar cotanto tosta.
43-45 “S’i’ ho ben la parola tua intesa”, rispuose del magnanimo quell’ombra; “l’anima tua è da viltade offesa;
46-48 la qual molte fiate l’omo ingombra sì che d’onrata impresa lo rivolve, come falso veder bestia quand’ombra
28-30 Vi andò poi lo strumento scelto da Dio (S. Paolo) per ricevere conferme a sostegno di quella fede che è il necessario inizio del cammino alla salvezza.
31-33 Ma io perché dovrei venirci? O chi lo consente? Io non sono Enea, né sono Paolo; né io né nessun altro mi ritiene degno di fare un simile viaggio.
34-36 Perciò se accetto la tua proposta, temo che seguirti sia una follia. Tu sei saggio; capisci meglio di quanto io mi sappia spiegare».
37-39 E come chi non vuole più ciò che prima voleva e ripensandoci, cambia decisione, e rinuncia a tutto ciò che aveva cominciato
40-42 così facevo io su quel pendio oscuro, perché a furia di pensare, avevo mantellato la scelta così sicura inizialmente.
43-45 «Se ho capito bene quel che mi hai detto» rispose l’anima di quel magnanimo «la tua anima è colpita da viltà,
46-48 che molte volte ostacola l’uomo e lo fa rinunciare a una nobile impresa, come bestia che crede di vedere ciò che non c’è e si imbizzarrisce».
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