giovedì 18 luglio ’19

    Proverbio del giorno

    Quando il caso è disperato, la provvidenza è vicina

    Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera alla divina provvidenza)

    Dona ancora, o Padre, alla tua Chiesa, convocata per la Pasqua settimanale, di gustare nella parola e nel pane di vita la presenza del tuo Figlio, perché riconosciamo in lui il vero profeta e pastore, che ci guida alle sorgenti della gioia eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…”.Materno di Milano Non conosciamo né l’anno d’inizio del pontificato (il 316?) né della morte (forse il 328). Fu 7° vescovo di Milano e di lui possiamo dire: «La benevolenza è come la madre comune di tutti, stringe indissolubilmente le amicizie, è fedele nel consigliare, lieta nella prosperità, triste nella sventura: ci si affida ai consigli d’una persona benevola più che a quelli d’un sapiente».

    Ascoltiamo La Parola di Dio Matteo 11,28-30

    In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

    La riflessione del giorno (A proposito di Provvidenza)

    Alessandro Manzoni e Antonio Rosmini hanno sviluppato una profonda riflessione sul tema della Provvidenza. Il primo spiega che i cristiani sanno che «l’utilità non può derivare che dalla giustizia. Ma sanno insieme che questa unione finale non si compisce se non in un ordine universalissimo, il quale abbraccia la serie intera e il nesso di tutti gli effetti che sono e saranno prodotti da ogni azione e da ogni avvenimento, e comprende il tempo e quest’ordine ha un nome: la Provvidenza».  Il secondo a sua volta afferma: «Bisogna che noi immaginiamo tutto questo universo sia fisico che morale come un grande e sacro libro aperto da Dio innanzi agli occhi degli uomini e non iscritto dentro, se non tutto di quesiti e difficoltà proposte a risolvere alla umana intelligenza, acciocché con l’investigarne le risoluzioni e le risposte, essa venga accrescendo di cognizione e d’appagamento». Perché Provvidenza non significa, sia per Manzoni come per Rosmini, tanto e solo benedizione e doni di Dio, beni temporali, intellettuali, spirituali, ma anche e soprattutto capacità di disporre l’animo in senso cristiano verso le difficoltà, le sventure, i “guai” i quali, come ebbero a concludere Renzo e Lucia nei Promessi Sposi «quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore».

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per don Bepo e per il Patronato opera della Provvidenza divina e della santità umana

     

    Compleanno di don Bepo Vavassori

    Giuseppe nasce a Osio Sotto il 19-07-1888 da Battista e Caterina Cella, decimo di 17 figli di cui sopravvivono solo 7 dopo il primo anno di vita. Il giorno seguente viene battezzato dal parroco don Angelo Pagnoncelli coi nomi di Alpinolo, Giuseppe, Vincenzo. Il primo strano nome gli viene imposto dal padrino, il cugino ventenne Luigi Vavassori che prende spunto da un personaggio di un romanzo storico di Cesare Cantù, che il giovane stava rappresentando in quei giorni con la sua compagnia teatrale. Il nome Giuseppe lo sceglie la madre e diventerà il suo, mentre Vincenzo gli è dato da una zia devota di S. Vincenzo de’ Paoli…e sembra un presagio.

    Festa della Provvidenza Patronato s. Vincenzo

     

    nell’immagine una fotografia di Città Alta – Bergamo

     

     

     

     

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