Settima settimana di pasqua
Aforisma del giorno di Pascal
Per fare di un uomo un santo ci vuole la grazia e chi ne dubita non sa cosa sia un uomo e che cosa sia un santo.
Preghiera del giorno allo Spirito Santo
O Spirito Paràclito, uno col Padre e il Figlio, discendi a noi benigno nell’intimo dei cuori. Voce e mente si accordino nel ritmo della lode, il tuo fuoco ci unisca in un’anima sola. O luce di sapienza, rivelaci il mistero del Dio trino ed unico, fonte d’eterno Amore. Amen.
Santo del giorno
SS. Marcellino e Pietro
Marcellino, sacerdote, e Pietro, esorcista, furono martirizzati sotto l’imperatore Diocleziano (c. 303). Papa Damaso, ancora fanciullo, raccolse dallo stesso carnefice il racconto del martirio avvenuto a Roma nell’attuale località di Torpignattara sulla Casilina.
Condotti tra i rovi sul luogo del supplizio, ebbero dal carnefice l’ordine di scavarsi il sepolcro con le proprie mani, perché i corpi rimanessero nascosti a tutti, ma la pia donna Lucilla diede degna sepoltura ai loro corpi a Roma sulla via Labicana nel cimitero ad Duas Lauros.
Questi due martiri sono in genere rappresentati come uomini di mezza età, con tonsura e tra le mani un rotulo o una corona. La loro deposizione il 2 giugno è ricordata dal martirologio geronimiano (sec. VI).
Parola di Dio del giorno Giovanni 15,26-16,4
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato.
E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Riflessione mattutino di Mons. Ravasi
Molte volte più nelle piccole cose che nelle grandi si conoscono i coraggiosi. Fino al giorno della morte, nessuno può essere sicuro del proprio coraggio.
Ecco due frasi accomunate dallo stesso tema, il coraggio, una realtà non sempre da lodare perché non di rado può essere solo incoscienza. Le due considerazioni sopra citate aiutano a ridimensionare un’esaltazione acritica del coraggio.
La prima frase è tratta dal Cortegiano di Baldassarre Castiglione (1478-1529). La lezione è chiara: essere fedeli, coerenti, pazienti, costanti nelle piccole cose è molto più arduo e degno di ammirazione di quanto sia essere coraggiosi in un atto estremo, clamoroso, compiuto in stato di ebbrezza e di esaltazione.
In questo senso sono più “coraggiosi” tanti padri e madri che passano la vita nell’impegno severo e continuo per la loro famiglia che non l’eroe patriottico che compie il gesto audace in un impeto veemente. E qui vien giusta l’altra frase è tratta dal famoso dramma Becket e il suo re del francese Jean Anouilh (1910-1987).
È la storia del primate d’Inghilterra, che diverrà santo proprio per il suo coraggio di opporsi a un ordine immorale del re.
È di fronte alla morte che egli sperimenta cosa significhi veramente essere coraggiosi e quindi sereni. Le piccole prove della vita, i contrasti e le fatiche impallidiscono di fronte a quell’istante da vivere con fede e dignità.
Intenzione di preghiera del giorno
Per il nostro paese perché ritrovi i valori fondanti e il coraggio delle sue origini di 76 anni fa.
Don’t Forget!
Il 2 giugno è la giornata nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno in questa data per ricordare il referendum istituzionale che si tenne nel 1946.
Il referendum fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia. Il risultato della consultazione fu di 12.717.923 voti per la repubblica e 10.719.284 per la monarchia.
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