5.a settimana di pasqua
Avvenne il 2 maggio…
1519 – Leonardo da Vinci muore ad Amboise
1940 – A causa della seconda guerra mondiale vengono annullati i giochi della XII Olimpiade.
1945 – La bandiera dell’URSS sventola sul palazzo del Reichstag; termina la battaglia di Berlino.
1998 – Bruxelles fondata la Banca centrale europea per definire le politiche monetarie dell’UE.
2011 – Abbottabad, Pakistan: forze speciali USA uccidono Osama bin Laden.
Aforisma Nicolàs Gòmez Dàvila
L’adesione al comunismo è il rito che permette all’intellettuale borghese di esorcizzare la sua cattiva coscienza senza abiurare il suo essere borghese.
Preghiera colletta
Dio onnipotente ed eterno, che hai suscitato nella Chiesa il vescovo sant’Atanasio, insigne assertore della divinità del tuo Figlio, fa’ che, per il suo insegnamento e la sua intercessione, cresciamo sempre più nella tua conoscenza e nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Atanasio nacque nel 296 da nobili genitori cristiani. Giovane ancora, ebbe sotto gli occhi l’austero e grande esempio delle penitenze dei monaci d’Egitto; strinse relazione coll’eremita S. Antonio, alla cui scuola apprese l’esercizio della virtù e una grande fortezza d’animo, che sarà il suo baluardo contro le persecuzioni dei suoi nemici ariani.
Alessandro, patriarca di Alessandria, ammirato della santità e scienza di Atanasio, lo volle con sé e lo ordinò sacerdote. Intanto l’uragano che minacciava la Chiesa era scoppiato. Ario, uomo turbolento, negava pubblicamente l’unione consostanziale di Gesù Cristo col Padre. Queste empie dottrine ben presto si estesero tra fedeli, per questo fu convocato il Concilio di Nicea. Quando, Atanasio giunse a Nicea, per invito del suo vescovo salì la cattedra, confutò con tale ardore l’eresia che i 300 vescovi unanimi firmarono la condanna di Ario.
Da quel giorno tutte le forze del nuovo Vescovo furono dirette contro l’Arianesimo: 5 volte fu esiliato dalla sua sede, ma nulla poté vincerlo. Oltre che con la parola, difese la fede anche con gli scritti che sono numerosi. Morì pieno di meriti nel 373 a 76 anni di età, 46 dei quali trascorsi nella sede episcopale.
Parola di Dio del giorno Giovanni 15,9-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Riflessione di Gilbert K. Chesterton
Il 90% di ciò che chiamiamo nuove idee sono semplicemente vecchi errori. Uno dei principali compiti della Chiesa Cattolica è far sì che la gente non commetta questi vecchi errori, in cui è facile ricadere se le persone vengono abbandonate al proprio destino.
L’atteggiamento cattolico nei confronti dell’eresia o, si potrebbe dire, nei confronti della libertà, può essere rappresentato dalla metafora di una mappa. La Chiesa Cattolica possiede una mappa della mente, che sembra la mappa di un labirinto, ma che in realtà è una guida per orientarsi nel labirinto. Questa mappa è stata compilata utilizzando conoscenze che, nel mondo della scienza umana, non hanno paragoni.
Non vi sono altri casi di istituzioni intelligenti che hanno “pensato sul pensiero” per duemila anni. È un’esperienza che ricopre quasi tutti i campi esperibili… Se l’eresia è quella verità che trascura tutte le altre verità, la Chiesa è il luogo dove tutte le verità si danno appuntamento. L’eretico, dunque, non è colui che ama troppo la verità, ma è colui che ama la propria verità più della verità stessa.
Intenzione di preghiera del Papa
Preghiamo perché religiose, religiosi e seminaristi crescano nel cammino vocazionale attraverso una formazione umana, pastorale, spirituale e comunitaria, che li renda testimoni credibili del Vangelo.
Don’t Forget! Santi e Beati della carità
“Beato Giovanni Martino Moye” 1730-1793
Sesto di 13 figli, Giovanni Martino Moye nasce nel 1730 a Cutting (Moselle) in Lorena (Francia). I suoi genitori sono poveri contadini, Martino, però, riesce a studiare il latino grazie al fratello entrato in seminario. Credente appassionato, con entusiasmo segue la sua vocazione, conclude gli studi di filosofia e viene ordinato sacerdote. Per Giovanni Martino la divulgazione del Vangelo è al primo posto, soprattutto nelle campagne, tra i contadini, dove regnano la miseria e l’analfabetismo.
Grazie alla generosità di alcuni parrocchiani, fonda la Congregazione “Suore della Provvidenza” per l’insegnamento gratuito ai giovani. I superiori non credono al successo dell’iniziativa per la mancanza di entrate economiche fisse. Lui non si scoraggia: prega il Signore di non far mancare il necessario sostentamento alle sue opere che si concretizzano con l’apertura di varie scuole di campagna. Desideroso di partire in missione, si reca, poi, a Parigi presso il Seminario delle Missioni Straniere.
Dopo aver ricevuto un’adeguata preparazione, intraprende un lungo viaggio: destinazione la lontana Cina dove è vietato l’ingresso ai missionari. Moye si traveste da mercante, evita i controlli e nel 1773, dopo aver navigato per tre mesi il Fiume Azzurro (il più lungo d’Asia), giunge a destinazione. Impara in fretta la lingua straniera, compone personalmente preghiere in cinese e istituisce le Vergini Cristiane, insegnanti che si dedicano all’istruzione e alla cura degli ammalati. Moye scrive tante lettere alle suore francesi dove racconta il suo apostolato, firmate: «Moye, l’ultimo e il più indegno dei missionari».
Il sacerdote è contento quando riesce a mangiare grano saraceno cotto sotto la cenere. Dorme su una stuoia, ha solo due camicie, un fazzoletto e un lenzuolo. Per lui la vera ricchezza non è possedere oggetti o avere comodità. È felice quando riesce a far conoscere il Vangelo, ovvero annunciare la “Buona Novella” in un territorio dove non si parla di Gesù. Affaticato fa ritorno in Europa. In seguito alla Rivoluzione francese (1789-1799) e alle limitazioni imposte al clero, Moye si reca esule in Germania, a Treviri. Dedica il suo tempo ai poveri e agli ammalati e in questa città si spegne nel 1793.
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