Giovedì 23 giugno 2022

     

    Undicesima settimana tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di Nicolás Gómez Dávila

    Nessuno che conosca sé stesso si può assolvere.

     

    Preghiera del giorno di S. Gregorio di Nissa

    Non ricordare più i miei peccati; se ho mancato, per la debolezza della mia natura, in parole, opere e pensieri. Perdonami, tu che hai il potere di rimettere i peccati.

    Deponendo l’abito del corpo, la mia anima sia trovata senza colpa. Più ancora: degnati, o mio Dio, di ricevere nelle tue mani l’anima mia senza colpa e senza macchia quale una gradita offerta. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Lanfranco Beccari

    Nato a Gropello (Pavia) da nobile famiglia nei primi decenni del sec. XII (forse 1124), fu consacrato vescovo della sua città da Alessandro III (1159-1181).

    Amabile con i buoni, ma energico con i cattivi, pio, caritatevole e di vita esemplare, dovette lottare soprattutto contro le autorità civili locali che volevano appropriarsi di alcuni beni ecclesiastici.

    Per questo motivo fu costretto a lasciare Pavia e a recarsi a Roma, ove trovò conforto e sostegno nel papa. Ritornato a Pavia, stanco di lottare, si ritirò nel monastero vallombrosano di S. Sepolcro (nei pressi della città), ove morì il 23 giugno del 1198. 

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 7,21-29

    Disse Gesù ai suoi discepoli: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.

    Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.

    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.

     

    Riflessione del giorno di Papa Francesco

    «Io vedo la santità nel popolo di Dio, la sua santità quotidiana. C’è una “classe media della santità” di cui tutti possiamo far parte, quella che di cui parla Malègue». (Il Papa si riferisce a Joseph Malègue, scrittore francese nato nel 1876 e morto nel 1940 e alla sua trilogia incompiuta Pierres noires. Les Classes moyennes du Salut. Alcuni critici francesi lo definirono «il Proust cattolico»). 

    «Io vedo la santità — prosegue il Papa — nel popolo di Dio paziente: una donna che fa crescere i figli, un uomo che lavora per portare a casa il pane, gli ammalati, i preti anziani che hanno tante ferite ma che hanno il sorriso perché hanno servito il Signore, le suore che lavorano tanto e che vivono una santità nascosta. Questa per me è la santità comune.

    La santità io la associo spesso alla pazienza: non solo la pazienza come hypomoné, il farsi carico degli avvenimenti e delle circostanze della vita, ma anche come costanza nell’andare avanti, giorno per giorno. 

    Questa è la santità della Chiesa militante di cui parla anche Sant’Ignazio. Questa è stata la santità dei miei genitori: di mio papà, di mia mamma, di mia nonna Rosa che mi ha fatto tanto bene. Nel breviario io ho il testamento di mia nonna Rosa, e lo leggo spesso: per me è come una preghiera. Lei è una santa che ha tanto sofferto, anche moralmente, ed è sempre andata avanti con coraggio». 

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché Dio ci conceda la pioggia in questo tempo di terribile siccità e la conceda anche ai popoli che con essa convivono da sempre.

     

    Don’t Forget! Il futuro che ci aspetta, se…

     

    Ecco come sarà l’Italia nel 2040 se non ci sarà un’inversione di tendenza nei prossimi anni rispetto ai mutamenti climatici in atto secondo le indicazioni della cartina in alto.

    La situazione non può non apparire preoccupante, anche se sono in molti a pensare che la scienza e la tecnica permetteranno di trovare soluzioni e mettere in atto provvedimenti atti a compensare i cambiamenti climatici…

     

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