3a Settimana di Quaresima
Avvenne il 27 marzo…
1958 – Nikita Chruščëv diventa primo ministro dell’Unione Sovietica.
1969 – Viene lanciato il Mariner 7.
1977 – Disastro di Tenerife, 583 morti nel più grave incidente aereo dell’aviazione civile.
1994 – Italia: elezioni politiche, che vedono la vittoria della coalizione di centrodestra.
2020 – COVID-19 Papa Francesco invoca Dio in Piazza S. Pietro: un discorso e la benedizione Urbi et Orbi straordinaria, poiché impartita di solito solo a Natale e Pasqua
Aforisma dal Vangelo
“Dice il Signore Gesù: Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”.
Preghiera
Dio grande e misericordioso, quanto più si avvicina la festa della nostra redenzione, tanto più cresca in noi il fervore per celebrare santamente il mistero della Pasqua. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Originario dell’Irlanda, figlio di una famiglia di origini nobili, Ruperto è il patrono di Salisburgo. Dopo aver ricevuto una formazione monastica irlandese, infatti, attorno al 700 si recò in Baviera (Germania di oggi) dove si dedicò alla predicazione e alla testimonianza monastica itinerante, ottenendo buoni risultati a Regensburg e Lorch.
Con l’appoggio del conte Theodo di Baviera, Ruperto fondò prima una chiesa dedicata a S. Pietro sul lago Waller e poi un monastero sul fiume Salzach, nei pressi dell’antica città romana di Juvavum. Fu questo il nucleo della nuova Salisburgo («la città del sale»), che lo riconosce non solo come primo vescovo ma anche come ri-fondatore.
L’iconografia lo rappresenta, infatti, con un barile o un secchio pieno di sale. Ruperto morì il giorno di Pasqua, e cioè il 23-3-718. Le sue reliquie sono conservate nella magnifica cattedrale di Salisburgo edificata nel sec. XVII.
Parola di Dio del giorno Matteo 5,17-19
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demoni, che egli scaccia i demoni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in sé stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in sé stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demoni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici.
Se invece io scaccio i demoni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Riflessione Frammenti di vita
Fra i ricordi di quando si era ragazzini c’è il gioco praticato sulle rive di un fiume o presso una pozza che consisteva nel far rimbalzare la pietra sulla superficie dell’acqua: vinceva chi riusciva a fare il maggior numero di balzi. In un’occasione si era unito al nostro gruppo anche un bambino più piccolo che, dopo aver tentato di far rimbalzare le sue pietre senza riuscirci, si arrabbiò e prese a lanciare sassi in tutte le direzioni, compreso verso l’alto.
Prima che intervenissimo a bloccarlo, una pietra gli cadde in testa e provocò una ferita che gli coprì la faccia di sangue. Non era niente di grave, ma la vista del sangue ci spaventò e così lo lavammo alla bell’e meglio e lo portammo a casa dai suoi. Inutile dire che al colpevole toccarono tutte le attenzioni e a noi tutti i rimproveri. Mi è venuto in mente quest’ episodio giorni fa sentendo uno che bestemmiava come un forsennato: ce l’aveva col Padreterno, non si sa per che motivo.
Quell’uomo mi sembrò la versione adulta del bimbo capriccioso che lanciando sassi in alto, finì per ferire sé stesso e mi venne in mente il proverbio: “raglio d’asino non arriva in cielo” perché le pietre scagliate verso l’alto sono per la gravità destinate a ricadere sulla terra e a volte sulla testa di chi le ha lanciate. Ma anche in questo caso ci fu chi disse: “Poveretto va capito…chissà quanti problemi ha addosso”. Forse è vero! Ma proprio per questo doveva evitare di tirarsene addosso altri insultando Dio, tanto più che non era un bambino, ma un uomo fatto, anche se non finito.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché lo Spirito Santo faccia fiorire nella Chiesa l’integrità della fede, la santità della vita, la carità fraterna, perché, stretta alla croce, innalzi i suoi germogli fino al cielo.
Don’t Forget! Foto del Frammento
I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri, dice il Signore. (Isaia 55,8-9)
Foto di Olmo Fattorini
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