5a Settimana di Pasqua
nell’immagine una fotografia di Danilo De Marco
Proverbio del giorno (Palestina)
Chi vuole fare qualcosa, trova sempre il modo. Chi non vuole fare nulla, trova sempre una scusa.
Iniziamo la giornata pregando (Orazione colletta)
O Dio, nostro Padre, che rallegri la Chiesa con la festa degli apostoli Filippo e Giacomo, per le loro preghiere concedi al tuo popolo di comunicare al mistero della morte e risurrezione del tuo unico Figlio, per contemplare in eterno la gloria del tuo volto. Per il nostro Signore…
Filippo e Giacomo Apostoli
Filippo, nato a Betzaida, fu tra i primi ad essere chiamato da Gesù. Spesso confuso con il diacono Filippo, al di là delle notizie forniteci dal 4° Vangelo, la tradizione su di lui non è sempre concorde. Sicuramente evangelizzò, sotto l’imperatore Domiziano, la Frigia, dove sembra sia morto crocifisso a testa in giù, come S. Pietro.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Gv 14,6-14)
Gesù disse a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre».
BREVE COMMENTO AL VANGELO
Gesù fa una promessa per dire che la sua intimità con il Padre non è un privilegio solo suo, ma è possibile per tutti coloro che credono in lui. Anche noi, mediante Gesù, possiamo giungere a fare cose belle e grandi per gli altri come faceva Gesù per la gente del suo tempo. Lui intercede per noi. Tutto ciò che la gente chiede a lui, lui lo chiede al Padre e lo ottiene, sempre che sia per servire. Gesù è il nostro difensore. Se ne va ma non ci lascia senza difesa.
Riflessione del Giorno
A proposito dell’entusiasmo di certa stampa per il bambino registrato come figlio di due madri a Torino, pur con tutta la benevolenza possibile verso la vicenda non si può, assolutamente non si può scrivere che “due donne lo hanno partorito” all’estero. Ai protagonisti della vicenda va detto a chiare lettere che è tecnicamente impossibile: un bambino per nascere passa da un canale del parto, da uno solo. Si possono fare violazioni alla natura in laboratorio, come mettere un embrione dall’ovulo di una donna e dallo spermatozoo di un uomo nell’utero di un’altra, per quanto in Italia sia vietato. Ma non si può partorire in due…tanto per stare ai fatti che però ultimamente contano sempre di meno. Insomma registrare dei bambini come figli di “due madri” o “due padri” come avvenuto recentemente a Torino e Roma, è solo una bugia, perché nessuno ha due madri o due padri, ma c’è sempre una terza persona che viene cancellata con un clic, ma che nella realtà esiste e che prima o poi (come capita agli adottati) il figlio di due padri o di due madri vorrà conoscere…
Intenzione del giorno
Preghiamo perché rimaniamo sempre saldamente uniti a Cristo vite per portare frutti di vita eterna
Sul Candido conduce battaglie antigovernative e “antipolitiche”, senza risparmiare nessuno, tanto che nel 1954 è di nuovo agli arresti, con la scusa di aver pubblicato lettere (poi risultate false), dell’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi. Nel frattempo aveva dato vita con “Mondo Piccolo” alla saga di Don Camillo e Peppone, figure contrapposte di due tipiche anime dell’Italia post bellica. Don Camillo, infatti, rappresenta la figura dell’antifascista furbo e rispettoso dello “status quo”, mentre Peppone è un sindaco comunista ortodosso, petulante, ma sostanzialmente buono. Dai romanzi che vedono protagonisti i due personaggi sono stati tratti in seguito anche film di enorme successo. A fronte del successo popolare, critica e intellettuali tendono a snobbarlo, a causa soprattutto della semplicità di linguaggio utilizzata e di una certa patina di ingenuità un po’ “naif” che pervade i suoi scritti. Ma dietro l’umorista si nascondeva un uomo che ha dovuto soffrire disagi, umiliazioni, dolori e tradimenti. Molti tra i suoi più toccanti racconti sono in realtà trasposizioni di fatti reali che hanno inciso la sua anima fin nel profondo. Successivamente, per fortuna, fu ampiamente “sdoganato”: Indro Montanelli ha più volte elogiato l’uomo e l’amico, fino ad affermare: “C’è un Guareschi politico cui si deve la salvezza dell’Italia”. Muore a Cervia il 22 luglio 1968 dopo aver passato gli ultimi anni di attività dietro le quinte e dimenticato da lettori e critica, silenzioso in un mondo in cui si riconosceva sempre meno. Eppure è stato uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo (oltre 20 milioni di copie) nonché lo scrittore italiano più tradotto in assoluto
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