Giovedì 30 ottobre 2025

     

    30.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne il 30 ottobre…

    1905 – Lo zar Nicola II concede alla Russia la prima costituzione, creando un’assemblea legislativa

    1922 – Il re Vittorio Emanuele III conferisce a Mussolini l’incarico di formare un governo

    1961 – L’Unione Sovietica detona una bomba all’idrogeno da 58 megaton su Novaja Zemlja

    1975 – Juan Carlos è re di Spagna perché il dittatore Francisco Franco è troppo malato per governare

    2008 – La Croce Rossa Italiana è commissariata con decreto del presidente del Consiglio dei ministri

    2016 – Terremoto di magnitudo 6,5 con epicentro tra Norcia e Preci alle ore 07:40 avvertito in tutta Italia, il più forte per intensità dal 1980.

     

    Aforisma di Gesualdo Bufalino

    “È strano come tutti difendiamo i nostri torti con più vigore dei nostri diritti”.

     

    Santo del giorno

    OLEKSA ZARYCKYJ nacque il 17-10-1912 nella regione ucraina di Lviv Leopoli. Nel 1931 entrò in seminario a Lviv e 5 anni dopo fu ordinato dal metropolita Sheptytsky, come prete diocesano di Lviv degli Ucraini. Nel 1948 fu catturato dai bolscevichi, condannato a 10 anni di carcere e deportato a Karagandà in Kazakistan.

    Liberato in anticipo nel 1957, Oleksa (Alessio) fu nominato Amministratore Apostolico di Kazakistan e Siberia, ma non fece in tempo a ricevere la consacrazione episcopale. Poco dopo venne infatti internato nel campo di concentramento di Dolinka, presso Karagandà, ove morì martire della fede il 30-10-1963. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 27-6-2001, con altre 24 vittime di nazionalità ucraina. 

     

    Preghiera Colletta

    Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Parola di dio Luca 13,31-35

    In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”». 

     

    Riflessione Don Bepo Commentato da don Arturo Bellini

    «Come si arriva all’amore di Dio. “Dovunque lo sguardo giro, immenso Dio ti vedo, nelle opere tue ti ammiro, ti riconosco in me”: la potenza, la sapienza, l’Amore. Nel servirlo Dio mi chiama in suo aiuto per fare del bene al prossimo». Don Bepo (9 aprile 1967).

    Carmelo e Lucia Frisone, una coppia siciliana, crescono con una dedizione incredibile il loro terzo figlio, Fulvio, affetto dalla nascita da tetraplegia spastica distonica causata da un errore dei sanitari al momento del parto. Il bambino si sente amato e comincia a sviluppare passione per la fisica fino a superare le proprie limitazioni fisiche e linguistiche e affermarsi come scienziato.  La sua vita è raccontata nel libro “Il figlio della luna”. Mi è venuta in mente la storia di questo “impossibile” scienziato – secondo la mentalità contemporanea – pensando allo scritto di don Bepo: «Dio mi chiama in suo aiuto per fare del bene al prossimo».

    È quello che ha fatto la madre coraggiosa di Fulvio.  Ma anche quello che hanno fatto la sorella Rina, i familiari e “gli amici di Gino Frigerio” (bergamasco della parrocchia di S. Tommaso e poi di Loreto). Gino alla tetraplegia univa anche la cecità. Entrambi, Fulvio e Gino, sentendosi amati hanno saputo giocare i doni ricevuti dal Signore, doni che noi. Invece, spesso non sappiamo vedere. “Il figlio della luna” è un racconto che ti prende per mano e aiuta a riprendere la salita verso la Speranza. Oggi Fulvio è un fisico disabile conteso dai laboratori nucleari di tutto il mondo. I suoi studi hanno riscosso successo a livello internazionale, le sue ricerche sono pubblicate su riviste scientifiche prestigiose. Ha ricevuto apprezzamenti per la sua attività da Papa Giovanni Paolo II, dal fisico Antonino Zichichi, da Frederick Jaeger (organizzatore della VII° Conferenza Internazionale sulla “fusione fredda”) e da altri esimi studiosi.

    Fulvio ha tenuto conferenze in Russia, Cina, Usa e negli Emirati Arabi Uniti. Oggi presso il Centro Siciliano di Fisica Nucleare, lavora alla nuova frontiera della “fusione fredda”. Eppure Fulvio non cammina, ha gravi difficoltà nel comunicare verbalmente, non può mangiare da solo e per muoversi ha bisogno di una sedia a rotelle. Il padre ha costruito per lui un casco speciale sul quale è applicata un’asta gli permette di scrivere, disegnare ed utilizzare il computer. In questo modo, oltre che occuparsi di fisica nucleare riesce perfino a dipingere e a scrivere poesie. A quelli che gli chiedono se si sente felice risponde: «Sono grato a Dio perché mi ha dato una vita meravigliosa».

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per tutti coloro che accolgono i figli con problemi e li fanno crescere nell’amore e della completa valorizzazione delle loro possibilità.

     

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