Giovedì 6 febbraio 2025

     

    IV Settimana Tempo Ordinario

     

    Avvenne il 6 febbraio…

    1819 – Thomas Stamford Raffles fonda Singapore.

    1822 – L’imperatore Francesco II commuta la pena di morte per Piero Maroncelli e Silvio Pellico in quella di carcere duro nello Spielberg

    1853 – A Milano scoppia una rivolta anti-austriaca.

    1922 – Il cardinale Achille Ratti viene eletto papa con il nome di Pio XI

    1952 – Elisabetta II diventa regina alla morte del padre Giorgio VI.

    1971 – Terremoto colpisce Tuscania, danneggiando i monumenti romanici e provocando 31 morti.

     

    Aforisma dal libro del Siracide 4

    “Non contraddire alla verità, ma vergognati della tua ignoranza. Non arrossire di confessare i tuoi peccati, non opporti alla corrente di un fiume.”

     

    Preghiera

    O Dio, forza di tutti i santi, che hai chiamato alla gloria eterna S. Paolo Miki e i compagni attraverso il martirio della croce, concedi a noi, per loro intercessione, di testimoniare con coraggio fino alla morte la fede che professiamo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nato a Kyoto nel 1556 da famiglia benestante e battezzato a 5 anni, Paolo Miki entra in un collegio della Compagnia di Gesù e a 22 anni è novizio, primo religioso giapponese. Diventa un esperto della religiosità orientale ed è destinato, con successo, alla predicazione, che comporta il dialogo con dotti buddhisti.

    Il cristianesimo è penetrato in Giappone nel 1549 con Francesco Saverio. Paolo Miki vive anni fecondi, percorrendo tutto il Paese. Nel 1582-84 c’è la prima visita a Roma di una delegazione giapponese, autorizzata dallo Shogun Hideyoshi.

    Ma proprio Hideyoshi capovolge la politica verso i cristiani, diventando da tollerante a persecutore. Arrestato nel dicembre 1596 a Osaka, Paolo Miki trova in carcere tre gesuiti e sei francescani missionari, con 17 giapponesi terziari di S. Francesco. E insieme a tutti loro viene crocifisso su un’altura presso Nagasaki.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 6,7-13

    In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.

    E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

     

    Riflessione

    Antonio Alcaro: “La salute mentale è una questione collettiva”

    Da qualche tempo, in vari paesi del mondo, vengono lanciati segnali di allarme circa lo stato di salute mentale della popolazione. I dati epidemiologici indicano che le malattie mentali costituiscono il più importante fattore di rischio medico-sanitario ed hanno un enorme impatto socio-economico (più delle malattie cardio-vascolari, dei tumori e delle malattie infettive).

    La situazione è ancora più allarmante se consideriamo che le nuove generazioni (bambini ed adolescenti) sono i soggetti più colpiti. Di fronte a questi allarmi può aiutare l’analisi che Antonio Alcaro fa del fenomeno in un suo articolo dal titolo: “La salute mentale è una questione collettiva” di cui proponiamo un passaggio.

    «Assecondando il culto dell’individuo autonomo e performante, che vuole liberarsi da ogni legame naturale, affettivo, culturale e spirituale (salvo poi ritrovarsi sempre più solo, fragile e vuoto), la sofferenza viene interpretata come un difetto di funzionamento, un deficit organico. Pertanto, la cura viene concepita come intervento tecnico atto a riparare il difetto.

    Senza un riferimento più ampio, la psicoterapia rischia di trasformarsi in una alcova protettiva che culla e rassicura il paziente senza mai metterlo davvero in discussione. Egli è esortato a pensare sempre di più a sé stesso, a proseguire nella sua corsa individualistica, mentre il terapeuta fornisce, a pagamento, quel sostegno affettivo che il paziente non è più in grado di dare e ricevere dagli altri.

    L’incapacità di iscrivere la vita del singolo all’interno di un orizzonte sociale più ampio e la perdita della fiducia nel mondo esterno ed il rifiuto di donarsi agli altri rivelano una chiusura affettiva profonda, che è madre dell’angoscia, del controllo esasperato». 

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo in questa settimana dedicata a don Bosco e a don Bepo perché Dio protegga il Patronato S. Vincenzo e tutte le persone che ne fanno parte.

     

    Foto della settimana

    ARDESIO (BERGAMO): 31 gennaio 2025.

    È stato un omaggio al 60esimo anniversario della posa della Croce in vetta al Monte Secco l’edizione di quest’anno della SCASADA DEL ZENERÙ, il rito agro pastorale di cacciata dell’inverno proposto ogni anno ad Ardesio dalla Pro Loco.

    Un rito propiziatorio legato alla vita agropastorale e in cui il fuoco e i campanacci sono due degli elementi principali del rituale che ha trovato nella partecipazione collettiva e trasversale anche tra le generazioni la forza per rinnovarsi in tutti questi anni.  «La Scasada del Zenerù fa parte della nostra tradizione, non è semplicemente un evento ma un rito ancestrale di cui esistono diversi esempi nell’arco alpino. 

    Un patrimonio da salvare e da continuare a valorizzare– commenta il presidente della Pro Loco Ardesio Luca Bergamini– il nostro compito è cercare di mantenerlo vivo coinvolgendo anche le giovani generazioni»

    FOTO DI OLMO FATTORINI

     

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