Tempo di Quaresima
Avvenne il 6 marzo…
113 – Innalzata a Roma la Colonna Traiana per celebrare la conquista della Dacia (attuale Romania) da parte dell’imperatore Traiano
1475 – Nasce Michelangelo Buonarroti (a Caprese Michelangelo, provincia di Arezzo)
1479 – Il Regno del Portogallo, con il trattato di Alcáçovas, cede le Isole Canarie al Regno di Castiglia (Spagna) in cambio delle sue pretese sull’Africa occidentale.
1521 – Ferdinando Magellano scopre l’isola di Guam.
1869 – Dmitri Mendeleev presenta la prima tavola periodica degli elementi.
1984 – Inizia lo sciopero dell’industria britannica del carbone, che durerà per dodici mesi.
Antifone della quaresima Salmo 24,15-16
“I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, perché libera dal laccio i miei piedi. Volgiti a me e abbi misericordia, Signore, perché sono povero e solo”.
Preghiera
Ispira le nostre azioni, o Signore, e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Nata da famiglia di modeste condizioni, a 17 anni entrò nell’ordine delle terziarie dopo aver avuto una visione. In questo periodo fece diversi pellegrinaggi e soprattutto una dura penitenza. A causa di un violento conflitto tra Guelfi e Ghibellini, Rosa fu esiliata insieme alla sua famiglia: poté fare ritorno in patria tornò in patria dopo la morte di Federico II, ma la sua vita fu assai breve.
Sulla sua morte si sa poco ma alcuni anni più tardi il suo corpo è stato ritrovato intatto nella tomba. Mai proclamata santa, ma tale considerata dalla gente, fu venerata anche dai Papi. Rosa che venne rifiutata quando chiese di entrare in convento, previde che l’avrebbe accolta da morta.
E così avvenne: quando nel 1251 morì, e, le sue spoglie furono sepolte nella Chiesa di S. Maria (oggi Santuario di S. Rosa), annessa al monastero. È patrona del Terz’Ordine femminile di S. Francesco, della gioventù femminile cattolica e della Gioventù Francescana oltre che protettrice delle ragazze e dei fiorai.
Parola di Dio del giorno Luca 9,22-25
Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina sé stesso?».
Riflessione detti e fatti dei padri del deserto
Disse il padre Daniele: «Il padre Arsenio ci raccontò questa storia come accaduta a un altro, ma probabilmente era lui stesso. Giunse una volta a un anziano seduto nella sua cella una voce: – Vieni e ti mostrerò le opere degli uomini. Egli si alzò e uscì. Lo condusse allora in un luogo ove gli mostrò un etiope che tagliava legna e ne faceva una grande catasta. Tentava poi di portarla, ma non vi riusciva.
Invece di toglierne una parte, ricominciava a tagliare legna e ad aggiungerla al mucchio. Così fece a lungo. Procedettero un po’ e gli mostrò un uomo che attingeva acqua da un pozzo per versarla in un recipiente forato che riversava la stessa acqua nel pozzo. Gli dice ancora: – Vieni, ti mostrerò un’altra cosa. E vede un tempio e due uomini a cavallo che portavano un palo trasversalmente, l’uno di fronte all’altro.
Avrebbero voluto entrare per la porta, ma non potevano perché il legno era trasversale e nessuno dei due si umiliava a mettersi dietro all’altro per portare il palo diritto. E per questo rimanevano fuori dalla porta. – Ecco, dice, portano con superbia quella specie di giogo che è la giustizia e rifiutano l’umiliazione di correggersi per percorrere la via umile di Cristo; per questo rimangono fuori del regno di Dio.
Colui che taglia la legna è un uomo immerso in molti peccati, il quale, invece di convertirsi, vi accumula sopra nuove iniquità. Colui che attinge l’acqua è un uomo che compie buone azioni ma, poiché sono commiste a malvagità, anche le opere buone vanno perdute. Bisogna che ognuno vigili sulle proprie azioni, per non faticare invano».
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché la Quaresima sia tempo propizio per la preghiera personale e comunitaria e per la partecipazione alla Eucaristia domenicale.
Dante alighieri: Divina Commedia Inferno Canto III (parte 3.a)
Il quadro a sinistra è opera di Gabriele dell’Otto
La perifrasi e i commenti che seguono sono in gran parte di Franco Nembrini


46-48 Questi non hanno speranza di morte
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidiosi son d’ogne altra sorte.
49-51 Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
52-54 E io, che riguardai, vidi una ‘nsegna
che girando correva tanto ratta,
che d’ogne posa mi parea indegna;
55-57 e dietro le venìa sì lunga tratta
di gente, ch’i’ non averei creduto
che morte tanta n’avesse disfatta.
58-60 Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.
61-63 Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d’i cattivi,
a Dio spiacenti e a’ nemici sui.
64-66 Questi sciaurati, che mai non fur vivi, erano ignudi e stimolati molto
da mosconi e da vespe ch’eran ivi.
67-69 Elle rigavan lor di sangue il volto,
che, mischiato di lagrime, a’ lor piedi
da fastidiosi vermi era ricolto.
46-48 Costoro non possono sperare di morire e la loro vita oscura è così spregevole, che sono invidiosi di ogni altra condizione.
49-51 Il mondo non permette che si conservi alcun ricordo di loro; la misericordia e giustizia divina (cielo e inferno) li sdegnano: non ragioniamo di loro, ma guarda e passa».
52-55 Guardando più attentamente, vidi un’insegna che, girando, correva tanto veloce, che sembrava incapace di restar ferma.
56-58 Dietro le veniva una così lunga processione di gente, che non avrei creduto che la morte avesse fatto tante vittime
59-61 Dopo che ebbi riconosciuto qualcuno, vidi e conobbi l’ombra di colui che fece per viltà il gran rifiuto (=papa Celestino V).
62-65 Immediatamente compresi e fui certo che questa era la schiera dei cattivi, che dispiacevano a Dio e ai suoi nemici.
66-69 Questi sciagurati, che non furono mai vivi, erano ignudi e continuamente punti da mosconi e da vespe, che erano in quel luogo.
70-72 Esse rigavano il loro volto di sangue, che, mescolato a lacrime, ai loro piedi era raccolto da vermi ripugnanti
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