XXXI Settimana Tempo Ordinario
BEATI 498 MARTIRI SPAGNOLI
Beatificati da parte di papa Benedetto XVI, nel 2007 a Roma, i 498 martiri spagnoli sono la più folta schiera di testimoni della fede mai elevata alla gloria degli altari nei tempi moderni dalla Chiesa Cattolica. Le vittime dell’odio alla fede cristiana nella persecuzione religiosa della Guerra Civile Spagnola nella prima metà del XX secolo superarono il milione, colpendo persone di ogni età e classe sociale: vescovi, sacerdoti, religiosi e laici. E’ stato appurato che anarchici e comunisti si proponevano di annientare la Chiesa Cattolica spagnola.
La Parola di Dio del giorno
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro». Allora egli disse loro questa parabola: «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. (Lc 15,1-10)
Il quadro del giorno – 34° quadro della serie: 1000 quadri più belli del mondo
Robert Campin (1378/79 – Tournai 1444) pittore fiammingo, generalmente identificato col Maestro di Flémalle, è attivo nelle Fiandre ai primi decenni del XV secolo. È, insieme a Jan van Eyck, il capostipite della nascente pittura fiamminga, quando con il suo intenso realismo si distaccò dall’arte idealizzata del tardo gotico nella pittura nel Nord. Il trittico che oggi presentiamo è la prima opera dipinta da Campin: nel pannello centrale il Cristo morto e deposto dalla croce sta per essere messo nella tomba: attorno la Vergine con Giovanni che la sostiene, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea che sostengono il cadavere e tre donne (la Maddalena a destra riconoscibile dal vasetto di profumo, la Veronica riconoscibile dal velo e in alto Maria di Cleofa). Quattro angeli presentano gli strumenti della passione: la corona di spine, i chiodi, la lancia con la spugna e la canna. Nella tavola a sinistra è presentato il donatore e sullo sfondo il Golgota con la croce centrale e la scala poggiata a ricordare la deposizione e con le altre due con i due ladroni ancora appesi. La tavola di destra rappresenta la Risurrezione: Gesù vestito di rosso esce vittorioso dalla tomba mentre i tre soldati vinti dal sonno, non si accorgono di nulla.
I colori molto vivaci (si iniziava in quel periodo a sperimentare la tecnica dei colori ad olio da parte dei pittori fiamminghi), la drammaticità degli eventi e la giustapposizione dei personaggi che ignora le leggi della prospettiva, conferiscono al racconto una freschezza quasi naïve e un’immediatezza e spontaneità commovente. Il modo di dipingere tipico di Campin e dei pittori fiamminghi, era legato al particolare sentire religioso dell’area dei paesi del Nord (= devotio moderna, movimento di rinnovamento spirituale che auspicava una religiosità intima e soggettiva, contrapposta alla pietà collettiva di stampo medievale). Si trattava di un rapporto molto particolare tra Dio e l’uomo, che incoraggiava l’identificazione con Dio, in particolare la compartecipazione alle sofferenze di Cristo e della sua Passione o al grande dolore della Vergine Maria per la perdita del Figlio.
Preghiera del giorno
La preghiera fa muovere all’uomo i primi passi; essa lo conduce al vertice della perfezione. Se vuoi cominciare a possedere questa luce di Dio, prega; se sei già impegnato nella salita della perfezione e vuoi che questa luce in te aumenti, prega; se sei giunto al vertice della perfezione e vuoi ancora luce per poterti in essa mantenere, prega; se vuoi la fede, prega; se vuoi la speranza, prega; se vuoi la carità, prega; se vuoi la povertà, prega; se vuoi l’obbedienza, la castità, l’umiltà, la mansuetudine, la fortezza, prega. Qualunque virtù tu desideri, prega. E prega leggendo nel libro della vita, cioè nella vita del Dio-Uomo Gesù, che fu tutta povertà, dolore, disprezzo e perfetta obbedienza.”
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti i sacerdoti defunti del Patronato S. Vincenzo
…Don’t forget! …
Enzo Biagi (1920 – 6 novembre 2007) è stato uno giornalista italiano tra i più popolari del XX secolo
Cara Italia, perché giusto o sbagliato che sia questo è il mio paese con le sue grandi qualità ed i suoi grandi difetti.
Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano sempre due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
Il bello della democrazia è questo: tutti possono parlare, ma non occorre ascoltare.
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