18.a settimana tempo ordinario
Avvenne il 7 agosto…
1420 – Inizia la costruzione della cupola del Brunelleschi a Firenze.
1814 – Con la bolla Sollicitudo omnium ecclesiarum Pio VII ricostituisce la Compagnia di Gesù
1819 – Simón Bolívar trionfa contro gli spagnoli nella battaglia di Boyacá
1908 – A Milano viene annunciata la nascita del Giro d’Italia.
1998 – Gli attentati alle ambasciate Usa di Dar es Salaam (Tanzania) e Nairobi (Kenya) uccidono 224 persone e ne feriscono oltre 4500.
Aforisma di Nicolàs Gòmez Dàvila
“Di solito noi chiamiamo egoista chi non si sacrifica al nostro egoismo.”
Preghiera Colletta
Mostra la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce creatore e guida; rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Nacque a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene nel 1480, e fu battezzato con il nome di Gaetano, in ricordo di un suo celebre zio, il quale si chiamava così perché era nato a Gaeta. Protonotario apostolico di Giulio II, lasciò sotto Leone X la corte pontificia maturando, specie nell’Oratorio del Divino Amore, l’esperienza congiunta di preghiera e servizio ai poveri e agli esclusi.
È restauratore della vita sacerdotale e religiosa, ispirata al discorso della montagna e al modello della Chiesa apostolica. Devoto del presepe e della passione del signore, fondò (1524) con Gian Pietro Carafa, vescovo di Chieti (Teate), poi Paolo IV (1555-1559), i Chierici Regolari Teatini. Per la sua illimitata fiducia in Dio è venerato come il santo della provvidenza.
Parola di dio Matteo 16,13-23
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».
Riflessione don Bepo commentato da don Arturo Bellini
«Dio mi aiuti a cercare in tutti Dio solo, la Sua gloria, il Suo compiacimento». Don Giuseppe Vavassori (Diario 1946/1951) Don Bepo Vavassori che era stato formato in seminario alla spiritualità ignaziana, pone al centro del suo cammino spirituale la gloria di Dio: «cercare in tutti Dio solo, la Sua gloria, il Suo compiacimento».
Il catechismo di Pio X alla domanda “per qual fine di ci ha creato”, risponde in modo preciso ed essenziale: «Dio ci ha creato per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra in paradiso». Don Davide Rota, superiore del Patronato S. Vincenzo, nel notiziario fresco di stampa, riflette su alcuni ribaltamenti culturali in atto da decenni che stanno portando al collasso della civiltà cristiana.
1°RIBALTAMENTO: DIRITTO ALLA FELICITÀ
«Oggi – scrive don Davide – l’opinione pubblica sostiene che il fine dell’uomo è quello di realizzare i propri diritti inalienabili alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità (vedi Costituzione Americana). Questi diritti umani non sembrano poi così diversi da quelli che Dio vuole garantirci: vita, liberta e felicità. Fanno parte intatti del progetto di salvezza messo in atto da Dio a favore dell’uomo.
Ciò è vero, ma con una differenza sostanziale: mentre la fede cristiana ritiene che l’uomo non possa godere di vita piena, libera e felice senza Dio, l’uomo d’oggi crede che solo liberandosi da Dio possa diventare adulto, libero e felice. È difficile di fatto contestare che questo mondo sia riuscito a prolungare l’attesa di vita, a moltiplicare e garantire le libertà individuali e a renderci se non più felici, anche solo più allegri e spensierati.
Insomma il primo ribaltamento consiste nel fatto che Dio e l’uomo moderno sembrano volere le stesse cose: solo che Dio non le vuole senza l’uomo; mentre l’uomo d’oggi le vuole, ma senza Dio». Il cuore dell’uomo è felice solo quando riposa in Dio. Ma occorre sentirsi un mendicante. II mendicante ogni giorno bussa alla porta di quelli che possono dargli un pane per il viaggio.
Nella vita abbiamo tanti maestri, ma diciamo di non trovarne. I maestri però esistono, dobbiamo cercarli. Salvatore Quasimodo ha scritto una bella poesia che parla dei miracoli del creato ai quali non pensiamo mai: «Ed ecco sul tronco / si rompono gemme: / un verde più nuovo dell’erba / che il cuore riposa: / il tronco pareva già morto, / piegato sul botro. / E tutto mi sa di miracolo; / e sono quell’acqua di nube / che oggi rispecchia nei fossi / più azzurro il suo pezzo di cielo, / quel verde che spacca la scorza / che pure stanotte non c’era».
Intenzione di preghiera
Perché il Signore ci conceda l’umiltà del cuore e la luce per la mente necessarie per ascoltare la sua Parola del suo Figlio che è per noi via, verità e vita.
Don’t Forget! UNFORGETTABLE AFRICA! 6°
L’AFRICA POLITICA
Coi suoi 54 Stati l’Africa è il continente con il maggior numero di Stati Indipendenti. Ma parlare dell’Africa dal punto di vista politico, sociale, economico, culturale, militare ecc. è un’impresa quasi impossibile. Sono passati 65 anni dal 1960 anno in cui 17 Stati si resero indipendenti e fu perciò detto «anno dell’Africa». In quell’anno il continente nero si calcola avesse circa 270 milioni di abitanti, oggi ha superato i 1.250.000.000, quasi 5 volte di più! Ma alla crescita demografica non è corrisposta quella economica, anzi…Nella classifica mondiale del «PIL pro capite» le 20 nazioni più povere sono africane e il numero si raddoppia se si prendono in considerazione i 60 stati più poveri. Non solo: nel 2025, in Africa sono in corso 8 conflitti principali che coinvolgono 11 fronti di guerra in Libia, Nigeria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo e Uganda. Anche i cambi climatici sono sempre più evidenti e gravi, con conseguenze che includono siccità, inondazioni, ondate di calore e impatti negativi sulla salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare e provocano forti migrazioni interne e all’estero…
UN CONTINENTE CON 54 NAZIONI
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