VIII Settimana da Pasqua
Proverbio del Giorno
Non importa quanto tempo un tronco sta nell’acqua, non per questo diventa un coccodrillo. (Mali)
Iniziamo la giornata pregando…con l’inno delle lodi
VITTORINO EREMITA
La sua vita è legata a quella del fratello Severino: come lui seguì l’invito di Cristo e vendette ciò che possedeva per darlo poveri. Per darsi completamente a Dio lasciò anche il fratello e si rifugiò alle grotte di S. Eustachio E sui monti di Pioraco (MC). Vittima di tentazioni, si impose dura e dolorosa penitenza. Quando morì, nel 538, gli abitanti di Pioraco raccolsero le sue spoglie, gli dedicarono la loro chiesa e lo elessero a patrono della loro città.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 12,28-34)
Riflessione Per Il Giorno (La sapienza dei chassidim)
C‘era una volta un uomo molto stupido. Ogni mattina quando si svegliava faceva così fatica a trovare i vestiti che aveva quasi paura di andare a letto al pensiero dei problemi che l’aspettavano al risveglio. Una sera prese carta e matita e a mano a mano che si spogliava annotava nome e posizione di ogni singolo capo. L’indomani tirò fuori il taccuino e lesse: “Pantaloni”, ed eccoli lì. Se li infilò. “Camicia”, ed eccola. La indossò. “Cappello”, pronto. Se lo mise in testa. Era molto contento della soluzione finché non fu assalito da un pensiero terribile. “E io, dove sono io?” Si era dimenticato di segnarlo. Allora si mise a cercare, ma invano. Non riuscì a trovare se stesso. |
Intenzione del giorno
Preghiamo perché rimaniamo fedeli anche alle pratiche quotidiane della nostra fede
172° quadro de “I 1.000 quadri più belli del mondo”
Kano Eitoku (1543-1590) fu un pittore giapponese nato a Kyoto: nipote di Kano Motonobu, pittore ufficiale dello shogunato Ashikaga, diede prova del suo talento in precoce età. Sotto la guida di Motonobu imparò e sviluppò lo stile caratteristico del nonno, influenzato dalla pittura cinese. Eitoku fu un artista molto richiesto nel suo tempo e le sue opere gli vennero commissionate da alcuni degli uomini più potenti della sua epoca. Il suo stile è stato definito monumentale ed è caratterizzato da pennellate veloci e audaci. Sul paravento sono ritratti due leoni cinesi: ma non esistono leoni in Cina perché vivono solo nella savana africana e in certe zone limitate dell’India. Possiamo di conseguenza immaginare che gli animali ritratti siano due tigri, ma sembrano più ai draghi che a ogni altro animale. In ogni caso il pittore ritrae due bestie selvagge, con gli occhi spalancati dalla collera.
Due cose attirano l’attenzione: da una parte la criniera degli animali nelle teste, zampe e code è così esuberante da far pensare a una fiamma. Dall’altro, la tecnica che Kano utilizza per dare consistenza ai loro corpi e l’uso della foglia d’oro danno risultati adeguati alle manifestazioni di potere e di ricchezza dello shogunato. I leoni sembrano trovarsi in cima a una scogliera, si noti infatti il canyon di destra che fa pensare a un ambiente naturale tormentato e ostile ed è ritratto secondo una prospettiva ingenua. E’ assai probabile che Eitoku abbia mutuato alcune caratteristiche del proprio stile dalla pittura europea portata in Giappone dal missionari gesuiti spagnoli e portoghesi. Gli artisti Kano seppero combinare in ogni caso lo stile della scuola cinese di pittura con elementi decorativi dello stile giapponese, con risultati notevoli, come in questo caso.
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