Giovedì 8 giugno 2023

     

    IX settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Lucio A. Seneca 4 a. C – 65 d. C

    “Vivi con gli uomini come se Dio ti vedesse; parla con Dio come se gli uomini ti udissero.”

     

    Preghiera alla SS. Trinità

    O Spirito Santo, uno col Padre e il Figlio, discendi a noi benigno nell’intimo dei cuori. Voce e mente si accordino nel ritmo della lode, il tuo fuoco ci unisca in un’anima sola. O luce di sapienza, rivelaci il mistero del Dio trino ed unico, fonte d’eterno Amore. Amen.

     

    Santo di oggi

    S. Medardo

    Suo padre è uno dei Franchi conquistatori della Gallia. Sua madre è di famiglia gallo-romana. Medardo, fa parte della prima generazione “francese”, nata dalla fusione di due stirpi. Dopo gli studi viene ordinato sacerdote, e diventa famoso per alcuni miracoli attribuitigli.

    Intorno al 545 è vescovo dell’attuale St. Quentin, nel territorio sul quale regna Clotario I, uno dei 4 figli di Clodoveo, che alla morte del padre si sono spartiti il regno. E un giorno arriva nell’episcopio di Medardo Radegonda, figlia del re di Turingia, arrivata alla corte di Clotario I come “bottino di guerra” e infine sua moglie, ma tradita e offesa da Clotario.

    Medardo l’accoglie e Radegonda fonderà poi un monastero e un ospedale a Poitiers. Quando muore Medardo, nel 560, il re Clotario I ordina che il corpo venga portato a Soissons. Qui sopra la sua tomba si costruirà poi la chiesa dell’abbazia di San Medardo.

     

    Parola di dio del giorno Marco 12,18-27

    Si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”.

    Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».

    Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

     

    Riflessione da “Guerra e Pace” di Lev Tolstoj

    «In prigionia, dentro la baracca, Pierre aveva imparato, non con l’intelligenza ma con tutto il suo essere, che l’uomo è creato per la felicità, che la felicità è il soddisfacimento dei naturali bisogni umani e che tutta l’infelicità non deriva dalla mancanza, ma dalla troppa abbondanza.

    Ma ora in quelle ultime tre settimane di marcia aveva appreso una nuova confortante verità: aveva scoperto che nella vita non c’è nulla di terribile, aveva scoperto che non esiste nel mondo una situazione in cui l’uomo sia felice e completamente libero così come non esiste una situazione nella quale sia infelice e del tutto privo della libertà.

    Aveva scoperto che l’uomo nel suo letto di rose soffriva perché un petalo si era gualcito, soffriva esattamente come soffriva lui ora, addormentandosi sulla terra nuda ed umida, gelando un lato del corpo e scaldando l’altro».

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché impariamo a vedere l’opera di Dio in ogni evento e la sua grazia in ogni luogo e persona per poterlo ringraziare e per compiere la sua volontà.

     

    Don’t Forget! Santi della Carità

    MARIA SCHININÀ AREZZO

    BEATA MARIA DEL S. CUORE DI GESÙ 1844 – 1919

    MARIA SCHININÀ AREZZO nasce a Ragusa nel 1844 da una prestigiosa e ricca famiglia, nobile. Maria viene educata ai valori cristiani il che più tardi influirà sul suo animo. Attratta dalla moda, dal ballo e dalla musica, entra a far parte della banda musicale cittadina. La ragazza, però, sente che tutto ciò non basta per dare un senso alla vita. Alla morte del padre, tutti i fratelli si sposano, ma Maria rimane con la madre.

    Non accetta le proposte di matrimonio e, assecondata dalla madre, decide di consacrarsi a Dio e ai poveri, suscitando riprovazione tra i parenti e i benestanti della città. Maria indossa abiti popolani e si spoglia di tutti i suoi averi. Il carmelitano Salvatore la Perla le è accanto e nel 1877 la mette alla guida delle “Figlie di Maria” che si dedicano all’aiuto dei poveri. Maria è umile, conduce una vita semplice, il suo solo desiderio è parlare di Gesù e aiutare i bisognosi.

    Nel 1889 dà vita all’Istituto “Suore del S. Cuore di Gesù” che accoglie orfanelle e anziani invalidi ai quali dedica tutto il suo tempo perché nel loro volto vede quello di Gesù: cura i malati negli ospedali e a domicilio, assiste i detenuti, organizza una scuola, diffonde il catechismo tra i giovani, aiuta i poveri e li accudisce nelle loro misere case. Durante il terremoto che nel 1908 distrugge Messina e Reggio Calabria, “Maria del Sacro Cuore di Gesù” (questo è il suo nuovo nome), offre rifugio agli sfollati che hanno perso tutto.

    Per la sua grande bontà viene chiamata “l’Angelo di Ragusa” o “la Madre dei poveri”. Muore nel 1910 a Ragusa. Oggi, nel mondo, le suore del Sacro Cuore di Gesù, con le loro case, continuano l’opera di divulgazione del Vangelo e di carità verso i derelitti, iniziata dalla suora siciliana che, da ricca e nobile, si fa povera come i poveri a cui dedica tutta la sua vita. La sede del vescovado di Ragusa oggi si trova nel palazzo dove nacque la Beata Maria Schininà.

     

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