XIV Settimana tempo Ordinario
Iniziamo la giornata Pregando
Signore, è vero che non di solo pane vive l’uomo, ma tu ci hai insegnato a dire:”Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Non permettere che né la mancanza né il possesso dei beni di questo mondo ci allontanino da te. Aiutaci a riporre la nostra sicurezza in Te e non nelle cose. Ti preghiamo, la serenità regni nella nostra famiglia e non dimentichiamo chi ha meno di noi. Amen..
Ascoltiamo la Parola di Dio Mt 10,7-15
Gesù disse: «Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi».
La Riflessione del Giorno – Andrea Tornielli sull’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. 2.a parte)
Il principale contributo dell’enciclica di Papa Francesco è rappresentato dalla critica all’attuale modello di sviluppo che sembra portare il mondo e ciò che contiene verso il baratro. Non esiste un’ emergenza ecologica separabile dalla necessità di affrontare i problemi strutturali della povertà e del sottosviluppo, perché «è certo che l’attuale sistema mondiale è insostenibile da diversi punti di vista». Con lo stesso coraggio con cui da anni continua a far domande sull’ipocrisia di quei potenti della terra che parlano di pace e poi guadagnano fornendo armi sottobanco a guerriglieri e terroristi, Francesco descrive i legami tra le crisi finanziarie, le epocali migrazioni dei popoli, le guerre per il controllo delle fonti di energia esauribili e dell’acqua. Puntuale e forte è la denuncia di un sistema nel quale «la finanza soffoca l’economia reale» e «la sottomissione della politica alla tecnologia e alla finanza» fa prevalere «l’interesse economico sul bene comune» arrivando «a manipolare l’informazione». Un dato peraltro dimostrato da certi pronunciamenti dalla parvenza scientifica, finanziati dalle grandi multinazionali dell’energia per far credere che l’allarme ambientale sia una bugia, che il sistema in cui viviamo è il migliore e sarebbe una follia pensare di cambiarlo. Il Papa non propone un idealismo romantico, non auspica un ritorno alle caverne né fa il catastrofista. Propone invece soluzioni concrete e praticabili, con realismo e uno sguardo integrale, capace di leggere tutte le connessioni.
Il Santo del Giorno – S. VERONICA GIULIANI
una delle grandi mistiche della storia, ebbe numerose rivelazioni e ricevette le Stimmate. Nata presso Urbino nel 1660, nel monastero di Città di Castello. Entratavi 17enne, vi morì nel 1727, dopo essere stata cuoca, infermiera, maestra delle novizie e badessa. All’autopsia risultò che il cuore era trafitto da parte a parte. Dopo aver ricevuto le piaghe della Passione di Cristo, infatti «piansi molto e con tutto il mio cuore pregai il Signore di volerle nascondere agli occhi di tutti». Nulla sapremmo delle esperienze di Veronica, se il direttore spirituale non le avesse ordinato di trascriverle. Morì il Venerdì Santo, dopo 33 giorni di malattia.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché trasformiamo l’ostilità in ospitalità attraverso gesti di solidarietà e accoglienza
Don’t Forget! 83° quadro della serie: i 1.000 quadri più belli del mondo
Antonio di Giovanni de Antonio detto Antonello da Messina (1429 – 1479), è il massimo esponente della pittura siciliana del XV sec., che raggiunse il difficile equilibrio di fondere la luce, l’atmosfera e l’attenzione al dettaglio della pittura fiamminga con la monumentalità e la spazialità razionale della scuola italiana. Durante la sua carriera dimostrò grande capacità di recepire gli stimoli artistici delle città che visitava, offrendo importanti contributi personali, che arricchivano le scuole locali. Soprattutto a Venezia si fece ammirare dai grandi maestri lagunari, come apripista per quella pittura tonale così dolce e umana che caratterizzò il Rinascimento veneto. I suoi ritratti sono celebri per vitalità e profondità psicologica, come si può notare dai due splendidi quadri che presentiamo.
Nei due dipinti le persone ritratte sono a noi sconosciute, ma il fondo nero, la posa a tre quarti, la scelta di ritrarli come nei busti romani, la cura estrema dei dettagli, lo sguardo indagatore e l’acutissima indagine psicologica ce li rendono familiari, come se potessimo dialogare con loro. In particolare nel 1° ritratto si sente l’influsso di maestri fiamminghi come Jan Van Eyck: l’uomo è sconosciuto, ma dall’abbigliamento vien da pensare che appartenga a un rango sociale medio-alto. La giubba in pelle lascia intravedere la camicia bianca, mentre in testa l’uomo ha una berretta rossa di panno. La luce radente illumina l’effigie come se s’affacciasse da una nicchia, facendo gradualmente emergere i lineamenti e le sensazioni del personaggio. Lo sguardo acuto e penetrante indica una personalità viva tanto che qualcuno ha ipotizzato un autoritratto del pittore. Che nel 2° quadro sia invece ritratto un condottiero (uno di quei capitani di ventura che combattevano al soldo di città o signori che non potevano permettersi un esercito proprio) lo rivelano vari dettagli: lo sguardo fiero e diretto, l’abbigliamento austero, ma elegante e ricercato e soprattutto il dettaglio della cicatrice sopra il labbro superiore che fa pensare a una ferita in battaglia. La tavola in esame riporta sul parapetto un cartiglio dipinto con la scritta “1475 / Antonellus messaneus me / pinxit”.
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