Che il mondo dei bambini sia misterioso e sorprendente, me lo ha confermato la visita in Bolivia alla Ciudad de los Niños che accoglie circa 200 minori dai pochi mesi ai 18 anni.
Qualche giorno dopo il nostro arrivo, Fulvio, il direttore ha riunito i più piccoli (asilo ed elementari) nel salone per un po’ di festa, invitandoli a dare un “ abrazo de bienvenida al padrecito ”.
Non aveva ancora terminato di parlare, che sono stato fatto oggetto dell’improvviso assalto di decine di bimbi e bimbe che mi hanno travolto e son dovute intervenire le signore che fan da mamme, a salvarmi da quello tsunami affettivo.
Solo un bimbo di 3/4 anni mi si è seduto in grembo e non ha voluto saperne di raggiungere gli altri; non solo, ma si è messo anche a toccarmi la faccia come se si trattasse di un territorio inesplorato non risparmiando niente: testa, orecchie, naso, occhi…
Dopo essersi lamentato della barba (“punge!” ha notato) mi ha rivolto una di quelle domande che i genitori conoscono bene e a cui spesso è impossibile rispondere: “Perché tu non hai i capelli sulla testa, ma li hai nelle orecchie e nel naso?”.
È vero che di boliviani calvi non se ne vedono in giro, ma è altrettanto vero che -come dice il saggio- non tutte le domande esigono una risposta. E poi in questo caso è bastata una caramella.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.