Giovedì 23 marzo ore 20,30. La palestra del Patronato San Vincenzo di Sorisole è gremita per la Messa del 3° anniversario di don Fausto Resmini.
Monsignor Davide Pelucchi presiede l’Eucaristia insieme a una decina di preti e a centinaia di persone che entrano da subito in intima sintonia con la celebrazione e lo rimangono fino alla fine.
Oltre alla verità delle parole dette e alla essenzialità dei gesti compiuti, colpisce non solo il numero di partecipanti superiore alle attese, ma anche la varietà degli stessi che comprendono adolescenti e anziani, italiani e stranieri, cristiani e islamici, religiosi e non credenti, autorità e gente comune, professionisti e persone di strada…
Pur così diversi fra loro, per un’ora e più si trasformano in una famiglia, anzi in un «popolo» perché il ricordo di chi la morte ha reso invisibile (don Fausto) è così forte da annullare le distanze e far scomparire le differenze visibili.
Il popolo che spontaneamente si è ricomposto attorno a don Fausto e al Signore, dimostra che «non si può impedire al sole di illuminare il mondo» (E. Leclerc) né «può restare nascosta una città collocata sopra un monte» (Gesù)…
Il buon Dio infatti continua ad avere bisogno di qualcuno che si lasci accendere: anni fa l’ha trovato in don Fausto; ancora prima in don Bepo e oggi in tanti altri umili suoi servitori. Quando questo avviene, non solo i poveri, ma anche tutti gli altri che hanno goduto di quella luce, non la dimenticano più, anzi non riescono più a farne a meno.
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