Per valutare una persona, molti prendono in considerazione anche il rapporto che ha con i soldi, ma a volte le cose sono più complicate.
Tre esempi: A. non si lavava da tempo e puzzava a tal punto che, dovendo viaggiare in treno per i documenti, lo si è convinto a farsi la doccia solo dopo avergli dato una mancia.
Giorni dopo altri ospiti dissero agli educatori: «Andiamo a fare la doccia». «Ok, andate pure» risposero. Ma loro: «D’accordo… e la mancia?».
Insomma il puzzone aveva fatto scuola! R. è un giovane africano solitario e taciturno che non avendo ancora il permesso di soggiorno, svolge piccoli servizi retribuiti.
Tutto bene finché ci avvisano che R. «butta via i soldi». «Purtroppo non è l’unico» rispondo pensando all’alcol, al gioco e al fumo. «No, non è questo – insistono – lui i soldi li getta nella spazzatura e non vuole che qualcuno li recuperi».
Abbiamo verificato che lui il denaro non solo lo apprezza, ma lo esige: resta da capire perché lo butti via.
Intanto glielo mettiamo da parte. D. che è convinto di avere la stoffa dello showman, ma non i soldi per poterlo fare, ha messo in rete un video girato anni fa nella chiesa del Patronato: dopo che un pastore lo ha investito di poteri celesti, lui si scatena cantando, ballando con 4 coriste, una band e vari personaggi.
I testi non sono granché (il ritornello fa «our God is good God»!) ma la musica è coinvolgente. Chi lo guarda però scoppia a ridere. «Perché l’hai fatto?» gli chiedo.
Fa capire che spera di avere molti «like» perché potrebbe farci qualche soldo. E io che mi illudevo che l’avesse fatto per il suo «Good God!».
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