L’augurio di bene ai «tipi» che ci assomigliano

     

    A pochi giorni dal Natale vogliamo esprimere un grato augurio di bene a tutti, ma in modo particolare ad alcuni «tipi» che in un modo o nell’altro ci assomigliano.

    A te ragazzino che, a fine catechismo, ti sei rassegnato ad andare a Messa con la catechista e quando lei ti ha dato un euro per l’elemosina, hai risposto: «Oltre alla fatica di stare qui, mi tocca pure pagare?»… a te Buon Natale con l’augurio che tu possa scoprire che nella vita ci sono cose che non hanno prezzo.

    A te che, ogni volta che passi davanti al Patronato lanci insulti e improperi contro tutto e tutti, Buon Natale con l’augurio che tu capisca di star facendo del male solo a te stesso.

    A te che, risparmiato nel fisico dal virus, ti sei lasciato devastare l’animo dalla paura, Buon Natale con l’augurio che il buon Dio faccia rifiorire in te la fiducia e la speranza.

    A voi ragazzi che avete raccolto doni e confezionato pacchi e li avete dati a chi, lontano dalla famiglia, avrebbe passato le feste in solitudine, Buon Natale e grazie per aver capito che «c’è più gioia nel dare che nel ricevere».

    E a te che sei giunto alla fine di quest’anno con le mani e il cuore vuoto, Buon Natale con l’augurio che il tuo cuore diventi la mangiatoia dove Maria depone a riposare il suo figlio Gesù.

     

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