Le Pietre d’inciampo per ricordare – Giorno della Memoria 2022

     

    Il 27 gennaio è stato proclamato, per legge della Repubblica Italiana, Giorno della Memoria, con lo scopo di ricordare la data in cui, nel 1945, il campo di Auschwitz si mostrò agli occhi del mondo con il suo carico di orrori e violenza.

    L’Amministrazione comunale di Bergamo celebra ogni anno la ricorrenza, perché fare memoria, ricordare e riflettere sulla nostra storia più recente e le sue ricadute sulla comunità è parte del nostro impegno civile.

    Come ogni anno musei, biblioteche, spazi di quartiere e associazioni culturali hanno contribuito alla costruzione di un programma condiviso. Ciascuno, secondo il proprio spirito e metodo, ha collaborato alla costruzione di una rete che, attraverso la cultura, coinvolge l’intera cittadinanza nella necessità di ricordare, approfondire e riflettere.

    Accanto alle cerimonie commemorative e alle iniziative culturali, il Comune di Bergamo prosegue la sua partecipazione al progetto internazionale delle Pietre d’inciampo (Stolpersteine). Si tratta del più grande monumento diffuso d’Europa, creato dall’artista Gunter Demnig al fine di tenere viva la Memoria delle vite dei deportati nei campi di sterminio o degli internati militari uccisi dalla violenza nazifascista, vite coraggiose di donne e uomini che ad essa si erano opposti.

    A Bergamo il 27 gennaio 2021 è stata posta la prima pietra d’inciampo, dedicata ad Alessandro Zappata: donata dal Comitato per le Pietre d’inciampo di Milano, ha sancito l’ingresso della città nel circuito europeo della Memoria. La partecipazione di Bergamo alla crescita del più grande monumento diffuso d’Europa prosegue nel 2022 con la posa di sette pietre, cariche della memoria di sette vite e cinque nuclei familiari.

    Il progetto è il risultato di un impegno assunto dal Consiglio comunale e condiviso con la Provincia di Bergamo, che ogni anno sarà rinnovato in occasione del Giorno della Memoria.

    Il dialogo con le associazioni che compongono il tavolo per le Pietre d’inciampo è stato occasione di crescita per la comunità, nella consapevolezza di un bisogno di ritrovare la grande Storia nelle storie personali vissute nella nostra città. Con questo spirito il Comune di Bergamo ha incaricato l’Istituto Bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (ISREC) e l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) di coinvolgere nel progetto le nuove generazioni e renderle protagoniste delle celebrazioni di posa delle pietre.

    Le studentesse e gli studenti di sei istituti scolastici della bergamasca, tra cui i nostri ragazzi e ragazze della 2B e della 4B Grafici del AFP Patronato San Vincenzo di Bergamo, hanno svolto un lavoro fatto di pazienza, ascolto, studio, immaginazione e intelligenza perché diventassero custodi e nuovi testimoni delle storie di coraggio e resistenza, riempiendo di significato e di promesse per il futuro le commemorazioni del Giorno della Memoria 2022.

    Per il momento della posa ogni istituto si è occupato di preparare il discorso e un ricordo della cerimonia, di curare la comunicazione social, di preparare i disegni che vedrete esposti sulle vetrine di alcuni spazi di quartiere della città e di collaborare infine con ANED Bergamo per la produzione del podcast ANEDdoti.

     

    La vita di Roberto Bruni

    Gli studenti e le studentesse della 2B e della 4B Grafici del AFP Patronato San Vincenzo di Bergamo hanno raccontato la vita forse non così nota di una figura invece molto conosciuta a Bergamo: Roberto Bruni.

    Nella nostra scuola c’è un bar dove ci incontriamo tra alunni dei diversi indirizzi e facciamo amicizia. Nella sala del bar c’è una grande tela dedicata alla Costituzione e da qui partiamo per raccontarvi la storia di Roberto Bruni: la storia di un ragazzo della nostra città.

    Roberto nasce a Bergamo nel 1914, figlio di Luigi e Maria Artifoni, fratello più piccolo di Amalia (1913) e più grande di Eugenio (1915), da una famiglia antifascista. Della sua storia ci ha colpito il suo essere fragile e nello stesso tempo coraggioso e temerario.

     

    Assieme al fratello e ad un paio di amici è autore dei primi gesti antifascisti in città. Roberto è arrestato con Eugenio nel maggio 1944 in val Cannobina. Entrano a San Vittore il 19 luglio.

    Trasferiti a Bolzano il 9 ottobre, un mese dopo sono a Dachau: Roberto con il numero 113156, Eugenio con il 113157. Il tifo divide le loro strade: Eugenio, malato, entra in infermeria, Roberto resta nel blocco e muore il 12 febbraio 1945.

     

    Il 27 Gennaio decidiamo di ricordare Roberto Bruni con una pietra d’inciampo e di lui ricorderemo sempre lo spirito con cui difendeva il suo pensiero e le sue idee.

     

    27 GENNAIO 2022 CERIMONIE ISTITUZIONALI

    Il programma completo delle cerimonie in occasione del Giorno della Memoria si può trovare sul sito del Comune di Bergamo.

    Alle cerimonie istituzionali parteciperanno attivamente gli studenti e le studentesse delle scuole, da mesi impegnate nei laboratori di memoria attiva organizzati da Isrec, perché ogni tappa sia un momento collettivo di condivisione e di scambio intergenerazionale.

    Una mappa delle pietre è consultabile su www.memoriaurbana.it e, arricchita dei lavori delle scuole, è visibile in tutti gli Spazi di quartiere.

     

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